La discussione che si è avviata alla Camera sul Decreto Sanità, che l’altro ieri è culminata con la presentazione, da parte delle Regioni, di una serie di modifiche «irrinunciabili», ha fatto registrare un’attenzione notevole dei parlamentari. A dirlo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che poi ha aggiunto: «Sono pronto a mettere le mani su tutto ciò che va nella direzione del raggiungimento degli obiettivi». E, in particolare, per quanto riguarda la riorganizzazione delle cure primarie, su cui le Regioni avevano espresso perplessità, «se c’è un problema di obbligatorietà sull’aggregazione funzionale territoriale faremo una norma. La stiamo già studiando da qualche giorno». In generale, «le risorse già ci sono. Sono quelle della convenzione nazionale. Non dobbiamo cercarne delle nuove». Altro nodo avanzato dalle Regioni era stato la nomina dei manager della sanità: secondo il ministro, «è la Regione che sceglie fiduciariamente il direttore generale e poi ne risponde agli elettori». Il parere dell’Agenas, ricorda, «non è vincolante, ma fornisce valutazioni trasparenti». Quelle previste, «sono procedure che alcune Regioni attuano da anni. Ora vogliamo renderle nazionali». E conclude: «Nel sistema va tenuta fuori la cattiva politica, quella buona va tenuta dentro». Intanto, il Ministro, a seguito di un incontro con i sindacati, si è es presso anche sul riordino della Croce Rossa, confermando «l’impegno per la massima salvaguardia possibile delle risorse umane e della storia dell’Ente». Il termine per l’esercizio della delega da parte del governo è fissato al 30 settembre, anche se lo schema di decreto di riordino non è al momento all’ordine del giorno del Cdm. Il provvedimento, infatti, dopo il primo vaglio da parte del Cdm, è stato sottoposto al parere delle commissioni parlamentari (Affari sociali della Camera e Sanità del Senato) e ora deve tornare sul tavolo del governo per il via libera definitivo.
28 settembre 2012 – DoctorNews
Prescrizione per principio attivo: Simg frena il pessimismo
Sulla prescrizione per principio attivo i medici non si fascino la testa prima di averla rotta, perché i casi nei quali andrà indicata in ricetta la sola molecola rappresenteranno una percentuale contenuta rispetto al totale. A dirlo è la Simg, che oltre a promettere a breve dati più precisi «sull’incidenza di acuti e cronici» anticipa già qualche cifra. «A titolo esemplificativo» spiega il presidente della società scientifica, Claudio Cricelli «a fronte di 15 milioni di pazienti ipertesi già diagnosticati per cui nulla &e! grave; variato, si stimano solo 385mila nuovi casi di ipertensione all’anno». Nell’attesa di altri numeri, la Simg torna anche sulle novità della spending review in materia di prescrizione. Tre, in sostanza, i tre casi in cui il curante si può imbattere: il paziente con patologia cronica già in cura; il paziente con patologia cronica per il quale si inizia la cura; i