Che le aziende, anche quelle farmaceutiche, incidano sul clima è un fatto assodato e bastano pochi numeri a sottolinearlo. All’inizio dell’era industriale la concentrazione di anidride carbonica nell’aria era di 280 parti per milione, nel 1980 era già divenuta di 335 parti per milione. Del resto le attività di base di un’azienda, dal consumo di carta e altri materiali al carburante per trasporti e viaggi, hanno come ricaduta un’emissione di CO2 e perciò incide in qualche misura sull’ambiente e sui cambiamenti climatici. Ma le aziende fanno qualcosa per affrontare questo fenomeno? Sull’onda di una sensibilità ambientale sempre più diffusa qualcosa inizia a muoversi, la conferma arriva da Astellas Pharma che ha presentato in conferenza stampa a Milano, un progetto di investimento nella responsabilità ambientale.
L’azienda in questione è una multinazionale farmaceutica giapponese, nata nell’aprile 2005 dalla fusione tra due grandi gruppi come Fujisawa e Yamanouchi e presente in Italia con una sede a Carugate. Si tratta di una delle 20 aziende farmaceutiche più importanti a livello mondiale e occupa circa 14000 persone principalmente nell’area terapeutica dell’urologia, dei trapianti e della dermatologia. Il progetto di responsabilità ambientale, avviato con la collaborazione di Eco-Way, società di consulenza globale specializzata sui cambiamenti climatici, è racchiuso in due aspetti chiave: corsi web e riforestazione. Da un lato una formazione on line dedicata a tutti i collaboratori dell’azienda, dall’altro un progetto di riforestazione che neutralizzerà le emissioni dirette o indirette di CO2 attribuibili alla sua sede per consumi elettrici, idrici, di riscaldamento, di trasporto e di uso di carta. La prima parte del piano di azione Astellas prevede un sito web dedicato. Una guida ai comportamenti sostenibili nel lavoro e nella vita quotidiana per comunicare in modo leggero e rispettoso. Come? Evitare viaggi, il consumo di carta o di energia quando possibile. La seconda parte del progetto è quella più visibile, un progetto ambientale sotto la tutela di un ente onlus Fondazione Terra, localizzato in Lombardia, lungo il fiume Po, nel contesto regionale "10.000 ettari di nuovi boschi e sistemi verdi multifunzionali". L’area da riforestare è di circa 18 ha e consentirà di assorbire circa 150 tonnellate di CO2 della sede Astellas. "La tutela dell’ambiente è un argomento che ci tocca da vicino", ha detto in conferenza stampa Maurizio Bruno, che di Astellas è Amministratore Delegato, "risponde ed è coerente con il nostro impegno nella responsabilità sociale d’impresa. La coscienza ecologica si manifesta a partire da piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi può compiere anche dal proprio posto di lavoro. Ed è per questo che ci siamo impegnati a formare i nostri collaboratori per sensibilizzarli a un comportamento ecologicamente corretto e consapevole, alla base di un futuro e di una vita migliore". Di Marco Malagutti