Il primo trimestre 2006 segna un forte incremento della spesa farmaceutica che aumenta del + 14,5% a gennaio e del + 8% a marzo con una media trimestrale del +10.5% (le ricette sono cresciute mediamente del 6%).
La risposta dell’AIFA non si è fatta attendere e già in questi giorni sono allo studio, da parte della Commissione Tecnico-scientifica dell’Agenzia (riunita il 4 maggio scorso) possibili interventi per contrastarne la crescita.
Il primo riguarda il recupero del deficit di spesa attraverso un taglio ai margini dell’industria farmaceutica, come già avvenuto nel 2004.
Il secondo considera un taglio percentuale sui prezzi dei farmaci che hanno fatto registrare incrementi superiori alla media.
Il terzo intervento, che se attuato sarebbe il più drammatico, prevede una radicale riorganizzazione dell’intero Prontuario con l’istituzione del prezzo di riferimento per categorie farmaceutiche omogenee e differenze a carico del paziente se il farmaco prescritto ha prezzo superiore di quello di cui viene riconosciuto il rimborso.
L’effetto inibitorio sulla spesa farmaceutica, se questa terza ipotesi fosse applicata, è evidente a tutti, ma sono ancora più evidenti e temibili i riflessi che tale scelta comporterebbe sulla dinamica dei livelli occupazionali. Per questo, cautela e verifiche, da parte della Commissione Tecnico-scientifica dovrebbero essere i principali obiettivi da perseguire prima di attuare tale radicale scelta.
A livello regionale, con la diffusione dei primi dati di incremento della spesa farmaceutica, c’è da segnalare la ripresa del dibattito tra Medici di Medicina Generale e Specialisti per quanto riguarda le ricette indotte, soprattutto nel Lazio, dove alcune ASL inviano lettere di richiamo ai MMG con minacce di possibili sanzioni in caso di superamento del tetto prescrittivo individuale. Tra i medici di famiglia c’è chi propone che, per contrastare il fenomeno delle ricette indotte dagli specialisti, a decidere se il paziente debba sottoporsi a visita specialistica o meno sia il medico di medicina generale. In caso contrario la prescrizione indotta da una visita specialistica non autorizzata dal medico deve essere pagata dal paziente. L’AIFA, inoltre, sta lavorando sulla revisione delle note prescrittive (che dovrebbero essere pronte tra pochi mesi) e che saranno più chiare per quello che attiene i riferimenti ai piani terapeutici prescritti dallo specialista.
C’è inoltre da segnalare che in Molise ed in Campania è stata avviata una sperimentazione denominata “Progetto Arianna” alla quale aderiscono circa 230 medici che dovranno indicare sulla ricetta, oltre alla prescrizione, anche la patologia. I dati forniti permetteranno poi di conoscere i farmaci prescritti per ogni patologia e quindi di analizzare ed individuare il “golden standard” prescrittivo per ogni patologia.
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