di John B – 08/07/2014 – Giornalettismo
… nemmeno l’Aulin, noto farmaco antinfiammatorio che da decenni è utilizzato da milioni di italiani. La ragione per cui ne parliamo in questa rubrica è data dal fatto che il farmaco è stato al centro di una “teoria del complotto” che dimostra ancora una volta come il fenomeno del complottismo è caratterizzato dalla capacità di interpretare qualsiasi fatto secondo una propria logica particolare che ha sempre il fine ultimo di attaccare determinati obiettivi, in questo caso l’industria farmaceutica. Per sgombrare il campo dai dubbi, è bene fare qualche precisazione preliminare. I farmaci non fanno mai bene, o quasi mai.
MALE MINORE – Essi vanno sempre considerati come un “male minore” rispetto al male che dovrebbero contrastare, ed è questa considerazione che dovrebbe costituire sempre la base per valutare se, di volta in volta, la loro assunzione sia opportuna o pure no. L’aspirina, ad esempio, o acido acetilsalicilico, è utilizzata anche per le sue qualità anticoagulanti per prevenire infarti e trombosi ma questa sua caratteristica nello stesso tempo favorisce le emorragie. E’ evidente che la sua somministrazione dovrà essere presa in considerazione valutando il peso dei due fattori di rischio. Se il rischio di infarto o trombosi è valutato più elevato e grave rispetto al rischio di un’emorragia, l’Aspirina costituisce un male minore e quindi accettabile. Il discorso è identico per qualsiasi farmaco. Un’altra premessa da fare è che non c’è dubbio che attorno alle industrie farmaceutiche si muova un mercato immenso in termini economici. Quando si parla di un giro di affari di oltre 600 miliardi di euro