La casa farmaceutica britannica AstraZeneca ha chiamato in causa direttamente l’amministrazione Obama per far fallire l’offerta di acquisizione di Pfizer
La casa farmaceutica britannica AstraZeneca ha chiamato in causa direttamente l’amministrazione Obama per bloccare e far fallire l’offerta di acquisizione da parte dell’americana Pfizer.
Il Wall Street Journal ha rivelato che per difendersi la società ingaggiò speciali lobbisti con stretti legami con la Casa Bianca, che fin da maggio contattarono il governo sollevando esplicite preoccupazioni sull'”inversione fiscale” che la fusione avrebbe prodotto. Con l’operazione, infatti, Pfizer avrebbe trasferito la sede centrale dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna per avvantaggiarsi di aliquote delle tasse più basse a Londra.
Il Journal sottolinea che proprio da allora il tema dell’inversione fiscale, grazie all’allarme lanciato da AstraZeneca e da altri lobbisti, è diventato un cavallo di battaglia per il presidente Barack Obama.
La Casa Bianca ha chiesto al Congresso di varare una legge per limitare i merger da inversione e ha denunciato le aziende che li praticano come traditori del Paese. I paladini assunti da AstraZeneca sono influenti esponenti di Wall Street, Thomas Nides di Morgan Stanley e Roger Altman di Evercore Partners.