Milano, 26 maggio 2010 – AssoGenerici giudica controproducenti le misure di contenimento della spesa farmaceutica presenti nella manovra economica approvata dal Consiglio dei Ministri. “Soprattutto, riteniamo che non sortiranno alcun effetto rilevante al fine della riduzione della spesa. Infatti non serve prevedere una diminuzione del prezzo dei farmaci generici del 12% quando questi rappresentano una quota minoritaria del mercato, che da sempre oscilla attorno al 10%” dice il presidente Giorgio Foresti. “Discorso diverso sarebbe se in Italia i generici rappresentassero una parte rilevante del mercato, come accade in Gran Bretagna e in Germania”. Per AssoGenerici ancora una volta ci si limita ad agire sul prezzo senza promuovere la diffusione del generico, che da sola garantirebbe il contenimento certo della spesa. Nella manovra manca qualsiasi misura atta a promuovere il mercato del generico. “È vero che si prevede la comparazione della spesa farmaceutica fra le Regioni per individuare la quota ottimale per la prescrizione di farmaci equivalenti” spiega Foresti “così da stimolare le Regioni in cui la prescrizione è più bassa, ma per farlo ci si affida ad uno strumento, la tessera sanitaria, la cui presenza è poco più che simbolica. Quanto alle “gare AIFA” che dovrebbero stabilire il prezzo dei generici di ciascuna specialità, prefigurate nel testo, rischiano di non essere un rimedio: “dovunque sono state applicate” conclude il presidente di AssoGenerici “hanno portato ad un depauperamento del comparto farmaceutico e, alla fine, alla fuga dal mercato di una parte importante di aziende. Ci auguriamo che nel corso dell’iter parlamentare della manovra vengano apportati i dovuti correttivi, e si passi a cercare la realizzazione della spesa attraverso interventi strutturali”.