Assogenerici. Solidarietà e nove richieste sulla Governance

Dall’Assemblea pubblica Assogenerici, in programma oggi a Roma, il presidente Enrique Häusermann lancia l’appello al connubio tra sostenibilità e solidarietà. Nove richieste sulla Governance

Assogenerici – 18 settembre 2018 (Estratto)

Entro il 2023 andranno in scadenza di brevetto farmaci che determinano una spesa di 3,1 miliardi di euro l’anno; nel triennio 2018 – 2020, con l’arrivo dei farmaci equivalenti di diverse molecole in scadenza di brevetto, si raggiungeranno risparmi cumulati superiori a 800 milioni di euro. Mentre sul fronte dei biologici, tra il tra il 2018 e il 2022 perderanno la protezione brevettuale sette molecole (adalimumab, trastuzumab, bevacizumab, insulina lispro, ranibizumab, teriparatide, pegfilgrastim) che oggi vantano un mercato annuale di circa 1 miliardo di euro.

“La diminuzione della spesa farmaceutica documentata dai dati AIFA è stata ottenuta grazie al fatto che la maggior parte dei farmaci utilizzati ogni giorno a carico del SSN sono medicinali a brevetto scaduto. Ma per ottenere un mercato efficiente per questi prodotti servono scelte politiche adeguate, capaci di incoraggiare domanda e offerta: bisogna agire sia sui meccanismi della competizione – garantendo un rapido accesso al mercato – sia sulla comunicazione indirizzata a medici e pazienti”, ha sottolineato Häusermann elencando le nove richieste del comparto per il Tavolo della Governance.

1. compensazione trasversale tetti–fondi, mantenendo ogni avanzo nel capitolo della spesa farmaceutica;
2. revisione del pay back con criteri di equità e certezza (ripiani per quota di mercato impresa;
sfondamento innovativi e orfani a regole attuali);
3. reinvestire nella farmaceutica tutti i risparmi derivanti da equivalenti e biosimilari;
4. prevedere l’obbligo di riapertura della gara ospedaliera all’avvento del primo equivalente;
5. disegnare capitolati di gara che garantiscano prevedibilità e sostenibilità delle forniture
(anti–carenza);
6. rivedere il PHT, uniformando l’elenco dei farmaci in distribuzione diretta e per conto ed escludendo i farmaci fuori brevetto di normale utilizzo nell’assistenza territoriale;
7. eliminare il patent linkage;
8. semplificare le procedure autorizzative e negoziali dei farmaci equivalenti ;
9. sostenere l’adozione dell’SPC Waiwer, sia per l’export sia per lo stoccaggio, eliminando i paletti oggi previsti nella proposta della Commissione UE.

“Le nostre aziende vogliono continuare a svolgere il proprio ruolo di generatore di risorse svolto fino ad oggi. Perché ciò accada è necessario che il Tavolo per la riforma della governance farmaceutica insediato dalla Salute ascolti anche la voce del sistema produttivo, senza pregiudizi. Il nostro auspicio – ha concluso – è quello di poter avviare a quel Tavolo un aperto confronto su un Patto di stabilità pluriennale basato sull’individuazione e condivisione di politiche di acquisto pubblico sostenibili”.

Assogenerici è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti e biosimilari in Italia. Fondata nel 1993, rappresenta oggi 51 tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, che producono sia per il mercato nazionale che per i mercati esteri, oltre ad aziende impegnate nella produzione di farmaci in conto terzi per tutta l’industria farmaceutica, per un totale di 36 siti produttivi e 11mila occupati: il 40% addetti alla produzione; il 91% a tempo indeterminato; il 47% donne.
Le aziende associate – per il 48% a capitale italiano (32% UE; 20% extra UE) – sono dislocate per l’86% nelle Regioni del Nord Italia, generano un fatturato complessivo pari a 3,2 miliardi di euro con una incidenza dell’export pari al 40% ed effettuano investimenti medi annui per 100 milioni di euro.

Mercato italiano dei farmaci generici: dati gennaio-giugno 2018

Scadenze brevettuali 2018

N.d.R.: l’82% del mercato dei generici è costituito da 5 aziende (Teva, Mylan, Sandoz, Doc generici, EG).

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