Con l’inizio del 2008 si apre una fase che vedrà scadere la copertura brevettuale di numerosi medicinali di ampio utilizzo, appartenenti a classi terapeutiche diverse, che spaziano dagli Ace inibitori semplici ai calcio antagonisti, per finire con alcune cefalosprine orali. A fine dicembre sono scaduti i brevetti di importanti princìpi attivi, come amlopidina (Norvasc), omeprazolo (Omeprazen, Losec), ramipril (Triatec), claritromicina (Klacid) e pravastatina (Selectin). Queste molecole, assieme ad altre cadute negli ultimi mesi dello scorso anno dovrebbero produrre per il Servizio sanitario nazionale nel corso del 2008 un risparmio superiore ai 600 milioni di euro (cfr. tabella 1). Nel corso del 2008 andranno in scadenza altri importanti farmaci: a maggio, a esempio, cefuroxima (Oraxim, Zinnat) e, a seguire, bicalutamide (Casodex), fluvastatina (Lescol), alfuzosina (Xartal), ondansentrone (Zofran), venlafaxina (Efexor) e sumatriptan (Imigran). La sola scadenza dell’alfuzosina porterà una diminuzione della spesa di oltre 30 milioni di euro per il 2008: stimiamo pertanto che il risparmio complessivo nel corso del 2008 risulterà superiore ai 700 milioni di euro. I dati che illustriamo sono decisamente più elevati rispetto alle stime diffuse dall’Aifa. La previsione dell’Agenzia del farmaco infatti – pur considerando solo le principali scadenze brevettuali tra dicembre 2007 e tutto il 2008 – si attesta a quasi 500 milioni di euro, confermando comunque l’importanza del farmaco equivalente come fonte fondamentale di sviluppo di nuovi farmaci, nel nostro Paese. Il legame tra la crescita del mercato dei medicinali generici e la spesa per ricerca e sviluppo rappresenta un punto cruciale per una Sanità sostenibile. Certamente un monopolio permanente sui prodotti farmaceutici fornirebbe pochi incentivi alle aziende per investire in innovazione e ricerca. Come in tutti i settori, la concorrenza è uno stimolo importante verso l’innovazione. Basti pensare che gli Usa – Paese con il più alto tasso di innovazione farmaceutica globale godono, non a caso, di uno dei più alti tassi di "penetrazione dei generici" (60% in volume), vantando una storia di campagne di informazione governative all’avanguardia sull’uso dei medicinali equivalenti. Centro Studi AssoGenerici. Il Sole 24 Ore Sanita’ del 22/01/2008 N. 3 22-28 GENNAIO 2008 p. 6