Per protestare contro le misure previste dalla Finanziaria 2007, anche “le imprese associate ad Assobiomedica hanno deciso di tagliare le spese di promozione e sponsorizzazione delle attività scientifiche e formative per la classe medica”. Lo riferisce l’associazione delle imprese italiane attive nel settore delle tecnologie e delle apparecchiature biomediche, della diagnostica in vitro e anche della telemedicina. Il provvedimento, che segue quello già annunciato da Farmindustria, è stato preso “per due motivi – spiega un comunicato di Assobiomedica, diffuso in occasione di una tavola rotonda organizzata da ‘Il Sole 24 Ore’ al termine del Primo ‘E-Health Forum’ in corso al Palazzo delle Stelline di Milano – Primo perché questi investimenti sarebbero incoerenti con una impostazione del Governo che dimostra scarsa attenzione verso la qualità delle prestazioni mediche, e secondo per cercare di contenere i danni economici e occupazionali che la Finanziaria provoca alle imprese del settore”. Al convegno meneghino, il vice presidente di Assobiomedica Ugo Ortelli ha inoltre dichiarato che la Finanziaria, “attraverso l’imposizione di acquisti al prezzo più basso, mette a rischio la qualità delle prestazioni sanitarie”. La Finanziaria 2007 non piace ad Assobiomedica perché “prevede un meccanismo che punta alla standardizzazione e centralizzazione degli acquisti dei dispositivi medici e diagnostici. Il prezzo più basso diventa l’unico criterio di scelta – ha sottolineato Ortelli – mentre non viene riconosciuto alcun valore alla qualità, innovazione, efficienza ed efficacia di tecnologie fondamentali per assicurare prestazioni sanitarie come protesi e strumentazioni mediche che contribuiscono a migliorare, e spesso salvare, la vita dei pazienti”, ha precisato. “La strategia di questi tagli è completamente sbagliata – ha incalzato – Si tagliano gli investimenti sulla parte più esigua, ma certo molto importante e strategica per la qualità e l’efficienza delle prestazioni, mentre, come ha anche affermato la Corte dei Conti, non si interviene sulla parte più rilevante e meno efficiente del Sistema sanitari i costi strutturali. E’ bene ricordare, infatti, che l’intero comparto dei dispositivi medici e diagnostici ha un valore inferiore al 5% della spesa sanitaria”. Da Doctornews 29-11-06