Anelli, Fnomceo: “Da Venturi parole in libertà, nessun politico potrà scalfire unione tra le Professioni, Bonaccini intervenga a rasserenare gli animi”
Intanto il Ministro Speranza convoca per l’11 ottobre il Tavolo sulla violenza contro gli operatori sanitari
“Quelle pronunciate dall’Assessore alla sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, parlando ieri al Congresso Fials, ci sembrano ‘parole in libertà’, che rischiano però di creare una spaccatura sia tra le
Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, interviene a commentare le dichiarazioni rilasciate ieri dall’Assessore e Comitato di settore Regioni-Sanità, che, parlando a una Tavola Rotonda nell’ambito del Consiglio nazionale della Fials, la Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità, si è lasciato andare ad esternazioni sull’opportunità anche economica di sostituire, in alcune funzioni di competenza medica, quali la diagnosi e la refertazione, i medici con altri professionisti meno ‘costosi’. “Se ci sono meno medici – ha affermato Venturi -, a parte le risorse che si liberano, un medico neo assunto costa 70mila euro complessivamente, un infermiere 36mila, se mi vanno via due medici ed io prendo due infermieri o tecnici, sapete quanti soldi che possiamo distribuire ai professionisti, ai medici e ai professionisti?”.
“Al Presidente Bonaccini, nella sua qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni e di Presidente della Regione Emilia Romagna, chiediamo un intervento teso a rasserenare gli animi e a ripristinare il clima di collaborazione compromesso dalle dichiarazioni del suo assessore, smentendo ogni ipotesi di task shifting, di trasferimento di funzioni tra professionisti, e convocando il Tavolo permanente istituito con la Fnomceo” auspica ora.
“Apprezziamo la ferma volontà dimostrata dal Ministro Speranza nel difendere l’universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, un servizio pubblico moderno e di qualità in cui tutti si possano riconoscere e a cui tutti possano affidarsi, e che non lasci indietro nessuno – aggiunge ancora -. Ribadiamo la disponibilità e il sostegno della professione medica nel perseguire tale obiettivo, che non può prescindere dalla qualità delle prestazioni, a loro volta strettamente correlate con i profili professionali degli operatori, definiti in ragione del loro percorso formativo, così come disposto dalla Legge 3 del 2018”.
“Ringraziamo in fine il Ministro per l’impegno a voler mettere in atto ogni strumento che contrasti l’insorgere degli episodi di violenza, coinvolgendo i professionisti della salute, e per le parole di stima espresse nei confronti degli operatori sanitari “che con passione e competenza ogni giorno tutelano la nostra salute” – conclude -.
Secondo il Ministro Speranza “lo Stato deve farsi carico di chi si occupa dei nostri malati, deve stare accanto alle migliaia di operatori del mondo della sanità”. Il Ministro ha perciò ripristinato, convocandolo per l’11 ottobre prossimo, il “Tavolo permanente di lavoro sulla sicurezza degli operatori sanitari e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tali operatori”, già istituito dal Ministro Lorenzin”.
Ufficio Stampa FNOMCeO – 6/10/2019
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Nota
Il precedente. La commissione disciplinare dell’Ordine dei medici di Bologna il 30 novembre 2018 deliberò la radiazione dall’albo di Venturi per una delibera dell’assessorato di viale Aldo Moro che
La Regione Emilia-Romagna ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, lamentando un’invasione dell’autonomia. Il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini hanno presentato richiesta di rinvio a giudizio di nove medici della Commissione disciplinare: i commissari agirono «violando i principi di imparzialità e buona amministrazione, imposti loro dai principi costituzionali e operando in palese carenza di potere (incompetenza) e in evidente eccesso di potere, trattandosi di censura non di un comportamento deontologicamente scorretto di un sanitario, bensì dell’adozione di un provvedimenti di natura squisitamente politica».
Ad Ancona è in corso un procedimento innescato dall’esposto del Presidente Pizza e dei componenti dell’Ordine contro il procuratore Amato e il pm Lazzarini.