E la distribuzione diretta? «E’ garantita dai medici di famiglia» rassicura il comunicato, «mentre i diabetici e le persone che necessitano di altri presidi saranno contattati telefonicamente per concordare il luogo del ritiro». Se fossimo in un giallo di Ellery Queen, questo sarebbe il momento in cui il colpevole si tradisce e confessa. «Avevamo voci che riferivano di farmaci della diretta dispensati dai curanti in servizio nelle Case della salute dell’Asl (una quindicina, che però diventeranno più di venti nel 2017, ndr)» spiega a Filodiretto il presidente di Federfarma Parma, Alessandro Merli «però finora non eravamo riusciti ad avere conferme tangibili. Ora invece è l’Asl stessa a metterlo nero su
Alle farmacie del territorio la cosa non va giù. «Abbiamo subito contattato l’Ordine dei farmacisti perché verificasse» prosegue Merli «ma il loro avvocato ci ha detto che il servizio sarebbe organizzato in modo da rispettare le norme di legge. Ci siamo allora rivolti alla Fimmg e allo Snami, ma pure da loro abbiamo avuto le stesse risposte». Federfarma però non intende mollare: «Abbiamo inviato una lettera di protesta all’Asl, nella quale chiediamo perché di recente l’Azienda ha recepito l’accordo regionale e ampliato la dpc se poi fa distribuire la diretta ai medici». Per ora nessuna risposta, ma tra qualche giorno se ne riparlerà faccia a faccia. «L’11 novembre abbiamo un incontro tecnico con l’Asl sulle procedure tecniche della dpc» conferma Merli «ne approfitteremo per mettere sul tavolo la questione. Certo, avremmo bisogno di qualche puntello legale sufficientemente robusto».
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