Asl Bari, farmaci in auto con la varichina: la gara fa discutere. Aggiudicatario a giudizio per subappalto Petruzzelli
il Quotidiano italiano – 21 luglio 2020 – di Nicola Banti
Torniamo a parlare del trasporto dei farmaci per conto della Asl di Bari, destinati a tutte le postazioni 118, ai distretti socio sanitari e alle carceri di Bari e Turi. L’11 marzo scorso vi abbiamo dato notizia della sanzione elevata a uno dei mezzi noleggiati dalla Scala Enterprise Srl [n.d.r.: impresa di pulizie] per partecipare e aggiudicarsi l’appalto. Approfondendo la vicenda siamo venuti a conoscenza del fatto che in quell’occasione
L’azienda replicò alla notizia scrivendoci che: “Nel corso della contestazione operata dalla Guardia di Finanza non è stato accertato che l’automezzo utilizzato non era conforme ai requisiti previsti dal citato decreto ministeriale o al bando di gara. Un simile accertamento, se operato dalle Fiamme Gialle in questa sede sarebbe stato illegittimo in quanto operato da organi incompetenti, ma soprattutto viziato da palese eccesso di potere non avendo i militari alcun potere di verificare l’eventuale violazione di un bando di gara. L’accertamento della Guardia di Finanza ha avuto ad oggetto solo ed esclusivamente una presunta ed insussistente violazione del codice della strada (art. 82 commi 8 e 10), per altro prontamente contestato nelle opportune sedi. L’automezzo in questione è stato sottoposto alla preventiva valutazione positiva da parte della Commissione di Gara dell’ASL BA, ma soprattutto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Territoriale del Nord-Ovest che ha rilasciato la certificazione ATP Accord Transport Perissable regolante il trasporto merci deteriorabili in furgoni frigo”.
La società Scala Enterprise Srl sostiene dunque che non sarebbe dovuta essere la Guardia di Finanza a procedere con un simile accertamento. Sta di fatto che, come riportato da uno dei due verbali: “In relazione al trasporto dei farmaci deve farsi rilevare che la normativa di riferimento è il decreto del 6 luglio 1999 del Ministero della Sanità, il quale al punto 4, numero 6 specifica che i mezzi impiegati per il trasporto dei medicinali devono essere dotati di attrezzatura che garantisca la temperatura di trasporto idonea ed il rispetto delle norme sanitarie. Il trasporto dei farmaci, pertanto, non rientra nei prodotti previsti dalla normativa ATP in regime di temperatura controllata. Esso deve essere eseguito con veicoli dotati di un rivestimento in vetroresina, modellato all’interno del mezzo, completamente sigillato per garantire l’impermeabilità e la possibilità di lavaggio con acqua e prodotti detergenti”.
Seppure la Guardia di Finanza, come riferito dalla Scala Enterprise, non sarebbe competente a tale verifica, sembra che gli uomini delle Fiamme Gialle si siano limitati a osservare e verbalizzare l’incongruenza tra il mezzo fermato e quello previsto nel decreto ministeriale per il trasporto dei farmaci. Ci consta che l’azienda abbia fatto ricorso contro il primo dei due verbali. La seconda multa – lo ricordiamo – fu elevata ad un altro automezzo, sempre di proprietà della Maggiore-Avis qualche giorno dopo, il 16 marzo 2020, in piena emergenza Covid davanti all’ospedale di Bitonto. Anche in quella occasione il mezzo fu giudicato inidoneo al trasporto dei farmici, tenuti insieme a 40 litri di varichina e 2 di disinfettante Lisoform come riportato nel verbale.
Nel pezzo dell’11 marzo scorso, inoltre, avevamo ipotizzato il deferimento all’Anac dell’azienda casertana Scala Enterprise srl. Cercando notizie sulla vicenda siamo riusciti a risalire alla motivazione del deferimento. L’azienda aveva fatto ricorso contro l’Autorità Nazionale Anticorruzione e contro la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli di Bari. La Sezione I del Tribunale Amministrativo del Lazio, con ordinanza del 17 luglio 2019 aveva respinto il ricorso della Scala Enterprise. I fatti. L’azienda casertana aveva partecipato e le era
Dalla segnalazione della Fondazione Petruzzelli è scaturita un’indagine (procedimento penale 10521/18) presso la Procura di Bari a carico di Francesco Tambaro e Saverio Cassano, rispettivamente amministratore della Scala Enterprise Srl e rappresentante legale della società cooperativa Puglia Working service di Bari. I due sono stati rinviati a giudizio il 14 giugno 2019. Appare evidente che quando si è proceduto all’aggiudicazione dell’appalto per il trasporto dei farmaci della Asl di Bari, il rinvio a giudizio dell’amministratore della Scala Enterprise Srl era già noto così come era già noto il rigetto del ricorso al Tar Lazio presentato dall’azienda nei confronti dell’Anac e della Fondazione Petruzzelli.
Rileviamo anche che a seguito del ricorso presentato dall’azienda arrivata seconda, nell’udienza del 26 maggio scorso il Tar della Puglia, Sezione II, si è espresso avvalorando la testi difensiva dell’avvocatura della Asl di Bari, secondo cui il trasporto dei farmaci può essere assimilabile a “mero facchinaggio”. Una tesi in contrasto con l’oggetto della gara, con delibera 0281 del 14 febbraio 2019, a firma dei direttori generale, amministrativo e sanitario della Asl di Bari: “Indizione gara mediante procedura aperta per l’affidamento del servizio trasporto/distribuzione di beni a fecondità semplice (farmaci, dispositivi medici, materiale sanitario) dalla farmacia territoriale aziendale presso le strutture sanitarie della Asl di Bari”. Non sappiamo, invece, se contro la sentenza del Tar sia già stato presentato ricorso al Consiglio di Stato.
Ci siamo limitati a riportate quanto scritto nei documenti ufficiali e dunque, in considerazione della delicatezza della questione, essendo in discussione il trasporto di farmaci necessari per la salute pubblica tra l’altro in un periodo particolarmente complicato come quello dell’emergenza sanitaria, restiamo a disposizione della Asl di Bari e della Scala Enterprise Srl per ogni eventuale precisazione o chiarimento. Seppure la posizione dell’ente pubblico appare abbastanza chiara, non essendo state messe in campo le opportune verifiche, neppure dopo le sanzioni elevate dalla Guardia di Finanza, per la maggiore tutela della salute pubblica.
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