Secondo le forze dell’ordine l’azienda ha cercato di impedire alle autorità di verificare la qualità dei farmaci somministrati alle donne decedute per un intervento di sterilizzazione
14 novembre ’14 – Internazionale
La polizia indiana ha arrestato il proprietario della Mahawar Pharma, l’azienda sospettata di aver distrutto alcune prove legate alla morte delle tredici donne decedute l’8 novembre dopo un’operazione di sterilizzazione.
Secondo le forze dell’ordine l’azienda ha cercato di impedire alle autorità di verificare la qualità dei farmaci somministrati alle donne. Afp
(AGI) – New Delhi, 14 nov. – Prosegue l’ondata di arresti in India dopo il caso delle 13 donne morte per un intervento collettivo di sterilizzazione nello stato di Chhattisgarth. La polizia ha infatti fermato i direttori della casa farmaceutica Mahavar Pharma, Ramesh Mahavar e Sumit Mahawar. Secondo fonti di polizia gli antibiotici usati per operare le donne non sarebbero stati prodotti dalla societa’ ma comunque importati dall’esterno e poi confezionati nella fabbrica. La Mahavar Pharma lavora da anni con il dipartimento della Salute indiano.
Le donne avevano accettato di partecipare a un programma di sterilizzazione di massa finanziato dal governo. Altre 60 donne sono ricoverate in ospedale, venti di loro sono in condizioni critiche.
Circa 90 donne si erano sottoposte all’operazione per la chiusura delle tube, uno dei metodi più diffusi in India per il controllo delle nascite.
Secondo le prime indagini, i medici che si sono occupati delle sterilizzazioni hanno usato materiale scadente per le operazioni che sono state eseguite in una clinica privata di Bilaspur, nello stato centrale del Chhattisgarh. Ansa, Hindustan Times.
Le donne che si sottopongono alla sterilizzazione ricevono 1.400 rupie (circa 20 euro). Altre volte alle volontarie viene offerta un’automobile o un elettrodomestico.
Secondo lo statuto di Roma, che regola la Corte penale internazionale, la sterilizzazione forzata sistematica è un crimine contro l’umanità.
Kenya, sterilizzate a loro insaputa
– Non c’è solo l’India delle sterilizzazioni “volontarie” che causano la morte di decine di donne, come riportano le cronache di queste ore, la stessa India delle factory dove donne poverissime si prestano per poche rupie ad affittare il loro utero per soddisfare il desiderio di figlio di occidentali etero e omosessuali. C’è anche il Kenya delle sterilizzazioni non dichiarate ed effettuate all’insaputa delle donne interessate, a cura delle agenzie onusiane che dovrebbero occuparsi di salute e che patrocinano invece programmi malthusiani fraudolenti. La storia agghiacciante, per ora a lieto fine, l’ha raccontata il sito di Tempi. I medici kenioti cattolici hanno scoperto che una campagna di vaccinazione di massa contro il tetano patrocinata nel paese africano dall’Oms e dall’Unicef, destinata a due milioni e trecentomila donne fertili, dai 14 ai 49 anni d’età, nascondeva in realtà la somministrazione di un antigene, il beta Hcg, che produce anticorpi abortivi (Leggi l’Articolo)