No alla proposta di legge approvata dalla Commissione europea che prevede la revoca del divieto di pubblicità sui farmaci con obbligo di ricetta. Se applicata, infatti, la nuova normativa potrebbe avere conseguenze negative sulla sanità e sulla salute: maggior uso di medicinali, spesso non corretto, più reazioni avverse, aumento della spesa per i pazienti e per i sistemi sanitari, nessun beneficio per la popolazione. E’ l’appello lanciato da Luisella Grandori per "Per No Grazie Pago Io", gruppo spontaneo nato nel 2004 per diffondere l’idea che il non accettare regali e finanziamenti dall’industria farmaceutica sia per gli operatori sanitari una condizione imprescindibile, e da Maria Font per Isdb (International Society of Drug Bulletins) Italia, in una lettera indirizzata al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, al viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, al presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Sergio Pecorelli, al direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi e al responsabile della Direzione generale dei farmaci e dei dispositivi medici del’Aifa, Giuseppe Ruocco. Per conoscenza, la missiva è stata inviata anche a tutti i deputati italiani al Parlamento europeo, alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e alle associazioni di Consumatori. "Il 10 dicembre 2008 – si legge nella lettera – la Commissione europea ha approvato tre proposte di legge per il settore farmaceutico. Una di queste prevede regole che dovranno essere uniformi in tutta l’Unione europea e che propongono di revocare il divieto di pubblicità sui farmaci da prescrizione attualmente in vigore, autorizzando l’industria farmaceutica a fornire informazioni ai cittadini sui medicinali che si possono ottenere solo con ricetta medica. La proposta, prima di essere trasformata in direttiva, e quindi obbligatoriamente in leggi nazionali, dovrà passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea". Ecco perché dicono le associazioni "chiediamo che il governo italiano esprima parere contrario alla proposta di modificare l’attuale legislazione sulla pubblicità sui farmaci da prescrizione diretta al pubblico da parte dell’industria farmaceutica; se vuole proteggere la salute dei cittadini, occorre che investa risorse pubbliche adeguate per fare educazione alla salute e per produrre informazioni imparziali ed esaustive sui farmaci e sulle malattie, affidando il compito a professionisti competenti e senza legami economici con l’industria del farmaco".
Farmacista33 – 4 novembre 2009 – Anno 5, Numero 187