“Il nuovo scandalo sulle forniture di farmaci e apparecchi antitumorali all’istituto Pascale dimostra come il settore sia il terreno fertile in cui prolifera l’illegalità. Se le accuse dovessero rivelarsi fondate, sarebbe l’ennesimo episodio vergognoso”
“Da anni, chiediamo di vigilare su appalti e forniture negli ospedali della Regione; i tagli lineari, il regime prolungato di commissariamento, hanno evidentemente solo aggravato questo stato di cose; gli unici penalizzati sono stati i lavoratori e i cittadini, costretti a liste d’attesa interminabili e a ricorrere all’emigrazione sanitaria; invece, stando a quanto emerge grazie alle indagini della magistratura, nessun intervento è stato fatto per razionalizzare e rendere più efficace la macchina della sanità”, aggiungono le due sigle.
“Ora basta. Si renda trasparente la pubblica amministrazione, evitando le nomine politiche, si valorizzino competenze e professionalità, s’intervenga con urgenza sui meccanismi di monitoraggio degli appalti e delle sempre più frequenti esternalizzazioni di servizi. Noi continueremo a vigilare, a difesa della qualità del servizio, garantita solo dalla professionalità dei lavoratori onesti. Perciò, adesso pretendiamo un incontro ad horas con la presidenza della Giunta regionale per discutere di un sistema ormai al collasso”, concludono i sindacati.
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Dall’episodio di Napoli si evince in modo chiaro e incontrovertibile il tentativo corruttivo dell’ISF implicato nel tentativo di rientrare nel budget di vendita che gli era stato assegnato. È evidente che questo ISF dipende dalle vendite e che comunque iniziative di questo tipo non dipendono mai solo dall’ISF.
Sappiamo anche che questo ISF avrà firmato (gli hanno fatto firmare) un documento in cui dichiara che qualsiasi atto illegale è sua responsabilità e che, se eventualmente dovesse venire a conoscenza di atti illegali o pressioni per commettere atti illegali da parte di funzionari dell’azienda, è suo compito denunciare i funzionari di quest’azienda alla direzione, come se fosse possibile che un dipendente denunci il proprio superiore! Una pagliacciata per escludere a priori responsabilità aziendali.
Comunque al di là delle colpe dell’ISF, è evidente, dicevamo, la dipendenza e la pressione alla vendita da parte dell’azienda. Visto che ciò è vietato dalle leggi ci chiediamo che farà l’AIFA che deve vigilare sul mercato dei farmaci? che farà Farmindustria per chi violi così palesemente il proprio Codice Deontologico? Che faranno gli Organi Giudiziari nei confronti dell’azienda che costringe i propri ISF alla vendita?
Siamo certi che, dopo il clamore mediatico, non succederà niente, il colpevole sarà solo e sempre l’ISF
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Regione Campania.LEGGE_8_DEL_27-06-2011_INFORMAZIONE.FARMACO: Art. 3, comma 4: Gli ISF non possono svolgere alcuna attività di tipo commerciale