L’Authority ha inviato una segnalazione a Governo e Parlamento per denunciare i rischi di limiti alla concorrenza nel Ddl in discussione al Senato. Consumatori, opposizione e Mnlf plaudono. Il disegno di legge che blocca l’apertura delle parafarmacie compromette la concorrenza «con probabili effetti negativi sul livello dei prezzi e sulla qualità del servizio offerto». Non lascia adito a dubbi il parere inviato dall’Antitrust al Governo e al Parlamento, con il quale si auspica che quest’ultimo non approvi il Ddl. Le norme sotto esame sospendono l’apertura di nuovi esercizi in attesa della ridefinizione della normativa sulla vendita dei farmaci e introducono limiti numerici alle parafarmacie nei singoli Comuni, in base a criteri demografici con il risultato, sottolinea l’Antitrust di porre «un vincolo strutturale restrittivo della concorrenza in mercati recentemente liberalizzati» e con «effetti negativi sul livello dei prezzi e sulla qualità del servizio». Il parere dell’Antitrust raccoglie consensi tra i movimenti dei consumatori e nelle fila dell’opposizione politica. «Si tratta di una proposta inaccettabile, non solo lesiva della concorrenza, ma anche dannosa per i consumatori che, grazie all’apertura delle parafarmacie e dei corner all’interno della grande distribuzione, hanno potuto disporre di un maggior numero di punti vendita, ma soprattutto hanno ottenuto notevoli risparmi sui farmaci da banco, pari a circa 20 Euro annui a famiglia» dichiara Rita Battaglia, vice presidente Federconsumatori. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Lirosi, responsabile consumatori e commercio del Pd, secondo il quale «l’Antitrust è dovuta intervenire per segnalare l’intento corporativo e anticoncorrenziale, a danno degli interessi di milioni di consumatori. Plaude all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato anche il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti «È del tutto evidente – scrive il Presidente Mnlf Vincenzo Devito – come nel Parlamento italiano si confrontino due modi antitetici di fare politica: uno teso a proteggere gli interessi corporativi, l’altro attento a tutelare i diritti parte dei consumatori e delle nuove generazioni». Ora la palla passa al Senato. [di Marco Malagutti per Farmacista33
Fofi replica, le farmacie sono presidi non negozi. «Ci sembra che il Garante si sia soffermato su un singolo punto di un singolo disegno di legge per la riforma del servizio farmaceutico italiano, cioè la limitazione all’apertura delle parafarmacie contenuta nel Ddl 2097. In realtà alla XII Commissione sono all’esame numerose proposte, nelle quali rientrano anche misure che vanno nella direzione auspicata dalla stessa Agcom. In ogni caso, però, questo aspetto ha poco a che vedere con la pianta organica delle farmacie propriamente dette, che sono un presidio del servizio sanitario e non un esercizio commerciale, e ancora più lo sono con l’approvazione della legge 69/2009 sulla farmacia dei servizi». Questa la replica di Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani al parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato che censura eventuali limitazioni all’apertura delle parafarmacie. Secondo l’Agcom, «la limitazione numerica delle parafarmacie in ciascun Comune, sulla base di criteri demografici, si andrebbe ad aggiungere alle restrizioni derivanti dalla pianta organica previste per le farmacie, già oggetto di precedenti segnalazioni dell’Autorità, condizionando la dinami