Lo ha deciso il consiglio dell’Anac modificando la delibera dello scorso ottobre con la quale aveva chiarito che la legge Severino sull’anticorruzione e i suoi decreti attuativi vanno applicati anche a Ordini e Collegi
Giovedì, 20 Novembre 2014 – Doctor33
È rimandato di un mese il termine per l’inizio dell’attività di vigilanza da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sul rispetto dell’obbligo da parte di Ordini e Collegi professionali di predisporre il piano triennale di prevenzione della corruzione e quello della trasparenza. Lo ha deciso il consiglio dell’Anac modificando la delibera dello scorso ottobre con la quale aveva chiarito che la legge Severino sull’anticorruzione e i suoi decreti attuativi vanno applicati anche a Ordini e Collegi. La decisione dispensa così, almeno per il momento i presidenti di Ordine che ricoprono anche cariche politiche, dal decidere tra il ruolo dirigenziale e la carica politica. È il caso del presidente degli Ordini dei medici Amedeo Bianco (Pd), della presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro (Pd) e del presidente dell’Ordine nazionale dei farmacisti Andrea Mandelli (Fi) nonché del suo vicepresidente Luigi D’Ambrosio Lettieri (Fi), che siedono tutti in parlamento. Nel frattempo sta facendo il suo corso un emendamento a firma Mandelli-D’Ambrosio Lettieri al ddl di iniziativa governativa concernente la Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, con il quale si ribadisce che Ordini e Collegi professionali e le loro federazioni nazionali sono a tutti gli effetti “enti pubblici non economici a carattere associativo” e quindi “agli stessi non si applicano le restrizioni in materia di rapporti di lavoro e sono soggetti esclusivamente alla vigilanza del Ministro competente”. Emendamento che potrebbe fornire argomenti indispensabili in risposta alla delibera dell’Anac.
Marco Malagutti