Il consumo sempre più diffuso e improprio degli antibiotici sta rendendo la popolazione resistente a questa classe di farmaci. A causa dell’azione di sensibilizzazione, infatti, alcuni germi patogeni importanti hanno sviluppato livelli di antibioticoresistenza che arrivano fino al 90%, mentre alcuni ceppi sono divenuti resistenti a tutti i 100 antibiotici disponibili, tanto che in un futuro prossimo si comincia a temere di non poter disporre più di alcun farmaco per combattere le infezioni. A lanciare l’allarme è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che insieme all’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute ha avviato una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile degli antibiotici. La causa più frequente di prescrizione dei farmaci antibiotici è rappresentata dalle infezioni delle vie respiratorie (60%), seguita da quelle del sistema urinario (9%), dell’orecchio (6%) e del cavo orale (6%). In particolare, tra le infezioni delle vie respiratorie la bronchite è la causa più frequente di prescrizione, seguita da faringite, tonsillite e influenza. L’invito dell’Aifa è, quindi, di ridurre l’assunzione degli antibiotici ai casi di effettiva necessità, senza ricorrere all’automedicazione e attenendosi soltanto alle prescrizioni del medico.
DoctorNews – 2 febbraio 2011
Aifa-Iss, boom nel consumo di antibiotici
Non conosce sosta il consumo di antibiotici in Italia. In Europa, infatti, ci precedono solo la Francia e Cipro. E il risultato è il diffondersi in modo preoccupante dell’antibioticoresistenza. Secondo i dati dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che assieme al ministero della Salute hanno avviato una campagna per il consumo responsabile di questi medicinali, nel 2009 il consumo degli antibatterici sistemici è cresciuto nel nostro Paese del 2% rispetto al 2008, anno in cui il 44% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico. Si può dunque stimare che ogni giorno in Italia circa un milione e mezzo di persone (2,5% della popolazione) assuma, al di fuori dell’ambito ospedaliero, un antibiotico. In ospedale invece, dai dati della popolazione generale dei ricoverati, emerge che nel 2007 sono state consumate in Italia oltre 32 milioni di dosi di antibiotici, e che circa 3-4 milioni di pazienti hanno ricevuto una terapia antibiotica ospedaliera. Al contrario di quanto avviene per i farmaci destinati alla cura di patologie croniche, in cui il maggior consumo nell’80% dei casi avviene nelle persone al di sopra dei 55 anni, l’impiego degli antibiotici non è caratterizzato da variazioni dipendenti dall’età, ad eccezione fatta di un uso maggiore in età pediatrica. Complessivamente il rapporto Aifa-Iss ha rilevato nelle regioni italiane un trend di crescita dei consumi, saliti del 13% tra il 1999 e 2007, mentre nello stesso periodo in Francia c’e’ stata una riduzione del 16%.
Farmacista33 – 2 febbraio 2011