Secondo Assogenerici, la tendenza positiva dei farmaci equivalenti è messa in pericolo dall’assetto attuale del mercato. "Solo le nuove scadenze brevettuali, con l’immissione di nuovi prodotti" si legge in un comunciato dell’Associazione "stanno incidendo positivamente sulle vendite e sulla diffusione; resta invece insufficiente l’affermazione della cultura e della consapevolezza d’utilizzo dei generici". La conclusione si basa anche sull’analisi condotta dal Centro Studi di AssoGenerici dei dati di mercato. I dati di sell out 2007 mostrano aumenti sia in termini di confezioni vendute (volumi in unità), sia in termini di spesa (valori in milioni di euro). Rispetto al 2006, l’incremento è del 24% per le confezioni vendute (149 milioni contro i 120 del 2006), mentre sale del 30% la spesa generata (940 milioni di euro contro i 721 del 2006). Nel suo complesso, però, il mercato è cresciuto meno in termini di fatturato rispetto agli anni precedenti, pur contribuendo in maniera sostanziale alla riduzione della spesa a carico del SSN. Osservando l’evoluzione del prezzo dei farmaci a marchio fuori brevetto e dei corrispondenti farmaci generici "puri", per le prime 20 molecole del mercato a maggior impatto per il SSN, si nota una chiara evoluzione verso un progressivo allineamento dei prezzi, principale freno per lo sviluppo del farmaco generico. "I generici subiscono la forte competizione del farmaco branded a brevetto scaduto, che va ad allinearsi al prezzo del rispettivo equivalente appena immesso sul mercato", ha spiegato il presidente di AssoGenerici Giorgio Foresti. "E’ un comportamento non nuovo, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del comparto dei farmaci generici in Italia". Questo processo di sviluppo, secondo AssoGenerici, rischia di essere frenato da un meccanismo concorrenziale imperfetto. I dati 2007 forniscono un segnale d’allarme che non va sottovalutato, con la crescita dovuta solo alle nuove scadenze brevettuali piuttosto che ad una consapevole ripartizione di ruoli, sostenuta culturalmente dalle diverse componenti del "sistema salute". Tutto ciò rischia seriamente di creare condizioni poco favorevoli per le industrie specializzate nella produzione di generici in Italia, causando al tempo stesso un grave danno al Servizio Sanitario Nazionale.
Fonte "Farmacista33"