30 maggio – Primo giorno di allerta gialla a quasi venti giorni dalla devastante alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.
Oggi arriva nelle zone colpite il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri ha ricevuto il Premio Paolo VI e ha deciso di destinare il ricavato alla comunità Giovanni XXIII per le case di accoglienza colpite dall’alluvione.
Si continua a lavorare strenuamente per rimuovere i liquami e il fango che non se ne vanno, nonostante l’attività incessante da giorni di pompe e idrovore. Dall’inizio della emergenza sono oltre 9.000 gli interventi fatti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con 752 uomini impegnati nelle operazioni di soccorso: 163 nella provincia di Forli e 325 in quello di Ravenna che sono i territori dove permangono le maggiori criticità.
Sono sul campo 1.970 volontari della Protezione Civile e delle Associazioni e su questi non possiamo che continuare a spendere parole di lode per il coraggio e l’abnegazione ammirevoli.
Oggi riapre la lineea ferroviaria Mestre-Ravenna-Rimini mentre ieri ha riaperto quella che collega Bologna a Rimini, rimasta interrotta nel tratto tra Faenza e Forli. Forse si inizia a fare una stima dei danni, che appaiono enormi a tutti gli esperti.
A noi sembra più appropriato parlare delle persone, perchè è certo che tante persone hanno perso completamente la casa, altre hanno subito gravi danni, molte sono ancora sfollate (sono scese a 1.400 quelle accolte nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione Civile o in albergo e la stima complessiva è di quasi 20.000). Tanti si trovano e si troveranno in gravi difficoltà economiche per le aziende commerciali, artigiane, agricole, industriali che hanno dovuto fermarsi e ancora non sanno come ripartire.
La bella favola secondo la quale si ripartirà al ritmo di valzer con “Romagna mia” cantata a squarciagola perchè i romagnoli sono sempre capaci di farcela temiamo che faccia più male che bene.
Si ripartirà se sapremo stringerci a chi oggi è in difficoltà. Se sapremo sentire vicine le persone che ora soffrono perchè in questo nostro Paese fragile non è la prima volta che si verifica un disastro e purtroppo non sarà certamente l’ultima.
Fa male apprendere che le Assicurazioni rifonderanno ben poco perchè per gli eventi catastrofici è cosi, le assicurazioni casa in Italia sono poche, si pensa a una riforma, eccetera…
Fedaiisf ha scelto di rivolgere un aiuto, immediato e trasparente a favore dei colleghi che hanno subito i danni più ingenti: al momento ne sono stati censiti 4. Una collega ha la casa completamente inagibile, non si sa se e quando potrà tornarvi ed al momento è sfollata. Gli altri colleghi hanno avuto danni ingenti (due sono marito e moglie).
Rinnoviamo l’appello a fare una donazione volontaria:
sul conto corrente Banca Generali intestato a Fedaiisf
IBAN IT82A0307502200CC8500867357
causale “Alluvione Emilia-Romagna”.
La scadenza è il 6 giugno.
Fedaiisf – Alluvione. Aiutiamo gli informatori della Romagna che hanno perso tutto – 26 maggio