La proposta della parlamentare piddina Vittoria D’Incecco. La proposta intende allineare l’Italia ai maggiori Paesi europei e offrire sostegno a 33milioni di adulti europei a rischio denutrizione che gravano con un costo sociale pari a 120miliardi
Di Mariella Colonna – affaritaliani.it
I cibi somministrati a malati con particolari patologie, definiti ‘Alimenti A Fini Medici Speciali’ (AFMS), potranno essere detraibili come accade con i farmaci. La materia è contenuta in una proposta di legge presentata da Vittoria D’Incecco, parlamentare Piddina e componente della XII commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Sottoscritta da 39 parlamentari di gruppi politici trasversali, la proposta intende allineare l’Italia ai maggiori Paesi europei e offrire sostegno a 33milioni di adulti europei a rischio denutrizione che gravano con un costo sociale pari a 120miliardi, superiore a quello dell’obesità (Fonte SINPE – Società Italiana di Nutrizione artificiale e Metabolismo).
‘La malnutrizione è una malattia nella malattia’, spiega Maurizio Muscaritoli, professore ordinario di Medicina Interna alla Sapienza di Roma, che è ‘destinata ad invecchiamento della popolazione che comporta un aumento delle patologie croniche. La categoria dei malati oncologici è una delle più importanti ma non l’unica che potrebbe avere una notevole ricaduta positiva da un corretto e consapevole impiego della nutrizione clinica. E’ importante sottolineare che oggi gran parte dei fabbisogni metabolico-nutrizionali dei malati cronici non sono soddisfatti e questo ha un impatto negativo sulla spesa sanitaria perchè la malnutrizione per difetto causa riduzione delle difese immunitarie e numerosi altri problemi che possono portare a ricoveri in gran parte evitabili. Purtroppo, in Italia mancano standard di riferimento per i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali di nutrizione clinica. A questo proposito è fondamentale il ruolo delle Società scientifiche di nutrizione clinica e metabolismo per avviare e mantenere un dialogo costante tra le istituzioni sanitarie ed accademiche ed i professionisti del settore’.
Inoltre, le ricerche realizzate confermano che 1 degente su 4 è a rischio malnutrizione oppure presenta già uno stato nutrizionale non ottimale. Si stima inoltre che 1 paziente oncologico su 5 muoia a causa della malnutrizione. I pazienti malnutriti sottoposti a chemioterapia possono presentare effetti collaterali più marcati e per questa ragione devono sospendere i trattamenti antitumorali. La malnutrizione nei pazienti oncologici si associa poi ad una minore risposta al trattamento, a peggiori risultati clinici e ad una scarsa qualità della vita.
Se la proposta dell’on. D’Incecco sarà legge, l’impegno di spesa per lo Stato italiano sarà di 6,6milioni in tre anni compensato dal risparmio in termini di costo sociale e dai benefici forniti ai cittadini portatori di patologie, quali: tumori, disturbi neurologici o ictus, malattie respiratorie, demenza. Dunque, la nutrizione clinica al servizio di una migliore sanità.
‘Sono due anni che lavoro all’estensione della detraibilità a quelle categorie di pazienti che soffrono di patologie gravi o si trovano in una situazione particolare a causa della quale devono alimentarsi in modo diverso dagli individui sani e, quindi, necessitano di alimenti formulati per particolari esigenze cliniche. Mi auguro che il Governo accetti la proposta mia e di numerosi miei colleghi che, al di là dello schieramento politico, hanno condiviso questa battaglia di civiltà che si rende tanto più necessaria se si guarda da un lato alla crescente de-ospedalizzazione per numerose categorie di pazienti e dall’altro all’ingente peso che il loro acquisto ha sulle famiglie’.
(segreteria@mariellacolonna.com)
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