Riceviamo e pubblichiamo
Dopo input della Norvegia, della Svezia e della Danimarca l’Unione Europea ha sollevato il dubbio che alcuni
Che facciamo? Ignoriamo il potenziale farmacologico delle catechine e l’interesse di queste ricerche? per dare retta alle fesserie della Norvegia e dell’Europa?? O facciamo vera ricerca scientifica?
Il processo di metabolizzazione e di farmacodinamica dell’epigallocatechina gallato EGCG, se vogliamo considerare erroneamente come fanno le agenzie di controllo Europee in singolo i composti del the verde e più in generale delle piante officinali, non è affatto semplice, infatti oltre all’interessamento degli enzimi prodotti dal nostro organismo di ossidazione coniugazione eccetera va considerata anche l’azione del microbiota cioè dei batteri presenti a livello
Ma come ho sempre detto prendere in considerazione in un contesto di più sostanze naturali presenti in un estratto una singola molecola significa estrapolarla dalla realtà biochimica in cui si trova. Infatti bisogna considerare anche altre molecole presenti nel the verde che possono influenzare il risultato finale del processo metabolico o semplicemente l’azione finale della molecola EGCG accusata, non si capisce perché, solo negli integratori di epatotossicità.
Paolo Pelini
Professione Erbochimico
Ricerca Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali
Roma – Italy
Email: paolo.pelini@gmail.com
http://www.paolopelinierbochimico.it
Ricevuto in Redazione il 13 ottobre 2022
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Fondazione Veronesi. Le catechine del té verde non sono un rischio per il fegato
Proprietà anticancerogena di epigallocatechina gallato (EGCG)
Nota: Una tazza di tè verde (200 ml) contiene all’incirca: 142 mg di Egcg (epigallocatechina-3-gallato); 65 mg di Egc (epigallocatechina), 28 mg di Ecg (epicatechina-3-gallato); 17 mg di Ec (epicatechina); 76 mg di caffeina (fonte dica33)