Cari colleghi quest’oggi ho letto l’articolo apparso su Repubblica del 03 settembre 2010 dal titolo " Rubavano i ricettari negli studi medici, Informatori farmaceutici a processo " (n.d.r. così sembra, rimaniamo in attesa del lavoro e delle eventuali decisioni della magistratura).
Quanto appreso attraverso i canali di stampa non ha alcuna novità per il nostro settore, da sempre alcune mele marce che purtroppo negli anni sono aumentati di numero e di consistenza operano nella nostra professione infischiandosene di leggi, regolamenti e buon senso. Molti sono i colleghi spinti dalla paura che ogni giorno sono costretti ad abbassare il capo di fronte alle continue angherie di un marketing arrembante ed inconcludente, mentre altri, i cosidetti "furbetti del quartierino" pur di raggiungere le più alte vette aziendali di vendite e di premi non rifuggono da alcun scrupolo.
Quanto sta accadendo in questi giorni mi permette di condividere con Voi alcune riflessioni.
Ma siamo veramente sicuri che quanto sta accadendo non sia frutto non solo della delinquenza di alcuni sporadici individui, ma anche di specifiche responsabilità dello Stato e delle Aziende Farmaceutiche ?
Come mai esistono tanti codici deontologici che non vengono rispettati ?
Perché lo Stato, pur essendo consapevole di quanto accade permette ugualmente alle aziende farmaceutiche (che oramai non mancano occasione per sbandierarlo) di muoversi come normali aziende in un libero mercato, chiudendo gli occhi di fronte ad ogni chiaro segnale ?
Perché si permette ancora alle aziende farmaceutiche di " incentivare le vendite" dei propri farmaci, trattando gli informatori scientifici, attuatori di un servizio di informazione scientifica del farmaco per conto dello Stato e del SSN, come delle Sales Force (Forze vendite n.d.r.) sotto varie forme attraverso premi o quant’altro ?
Tante domande si potrebbero ancora fare, ma finché non si arriverà a tagliare definitivamente il nodo gordiano informazione scientifica-vendite non potremo che assistere impotenti a quanto sta accadendo, che da un lato impoverisce la figura dell’isf–lavoratore e dall’altro non fa bene ad un sistema chiaramente e volutamente cieco di fronte ad una situazione non controllata.
A tutti un abbraccio
Umberto Alderisi
05.09.2010
Rubavano i ricettari negli studi medici
Informatori farmaceutici a processo
Presentavano i loro prodotti ai dottori negli ambulatori e li distraevano per impossessarsi delle ricette che falsificavano per truffare il servizio sanitario e la casa farmaceutica per cui lavoravano
Distraevano medici del servizio sanitario mentre presentavano i prodotti della ditta di cui erano rappresentanti, si impossessavano dei loro ricettari rilasciati ai medici convenzionati con le Asl e li usavano per prescrivere i farmaci a ignari cittadini, truffando così sia il servizio sanitario nazionale sia la casa farmaceutica per cui lavoravano. Per questa vicenda sono finiti sotto processo M.B., 68 anni, e M.M., 40 anni, entrambi informatori scientifici, difesi rispettivamente dagli avvocati Grazia Volo e Gianluca Arrighi, della società farmaceutica Ely Lylli. Il pm Pietro Giordano ha infatti di