Al via il confronto sulla manovra correttiva dei conti pubblici approvata dal Governo al tavolo tecnico sulla farmaceutica, riunitosi al ministero della Salute, martedì
Hanno partecipato il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa, Ferruccio Fazio, il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Guido Rasi, e rappresentanti delle Regioni italiane. Al centro delle discussioni, a quanto si apprende, soprattutto la possibile esclusione delle farmacie rurali dal taglio del 3,65% dei margini di guadagno sui medicinali rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, e il meccanismo delle gare attraverso cui l’Aifa dovrà stabilire quali saranno i quattro prodotti generici per principio attivo che continueranno a essere rimborsati dal Ssn, sulla base del prezzo più basso. Principio base del confronto è stato che ogni proposta alternativa sarà valutabile solo se rispetterà gli obiettivi di contenimento del bilancio previsti dalla manovra.
La FIAFANT (Federazione Italiana dei Farmacisti Non Titolari) ha rilasciato un comunicato a proposito della manovra economica e degli effetti che avrà sulle farmacie. «La manovra del Governo sulle farmacie la pagheranno i dipendenti e, soprattutto, i farmacisti collaboratori» si legge nella nota. «A noi preme lanciare un urlo d’allarme per il futuro degli oltre 60.000 dipendenti da farmacia e relative famiglie. La crisi e la manovra del Governo sono un forte schiaffo al reddito dei titolari di farmacia ma, per loro, niente paura! Le attuali norme che li tutelano dalla concorrenza (…) fanno si che gran parte del loro reddito rimarrà invariato; come?? È semplice, licenziando il personale». La Fiafant chiede poi che a fronte delle misure previste si adottino dei meccanismi di controllo sulla pratica dell’abusivismo professionale in farmacia; che venga codificata e applicata una pianta organica del personale e che si studi in tempi brevi un meccanismo diverso di remunerazione dei servizi in farmacia che abbia un effetto sui dipendenti. «Comprendiamo i timori espressi dai rappresentanti dei colleghi che operano come collaboratori nelle farmacie, ma non possiamo che mettere tutti in guardia dal pericolo che comportano le divisioni all’interno della professione. Mai come oggi mi sembra fondamentale che si ragioni in una logica di comparto, avendo presente che le difficoltà indotte dalla crisi si superano insieme o non si superano affatto» ha commentato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli. E’ convinzione della Federazione che una farmacia depotenziata nelle professionalità che le danno vita non sia in grado di mantenere l’efficacia e l’efficienza che da sempre contraddistinguono il servizio reso, ma è altrettanto evidente che la difesa dell’occupazione deve passare attraverso la revisione di alcuni principi che reggono ora il servizio farmaceutico. «Del resto – conclude Mandelli – lo stesso comunicato della Fiafant elenca tra i correttivi alcune misure che la Federazione ha da tempo fissato come obiettivi, come una diversa forma di remunerazione e la valorizzazione delle competenze professionali richieste dall’introduzione dei nuovi servizi». La Federazione, come sempre, intende restare il riferimento per tutte le componenti della professione.
Farmacista33 – 11 giugno 2010 – Anno 6, Numero 107