Il monitoraggio della spesa farmaceutica è condotto sulla base dei dati di spesa convenzionata e delle Distinte Contabili Riepilogative (DCR) acquisite dalle Regioni, nonché dei dati acquisiti dal Nuovo Sistema Informativo Nazionale (SIS) del Ministero della Salute, relativi alla tracciabilità del farmaco (DM 15 luglio 2004).
La convenzionata incide sul Fsn per il 7,16%, sensibilmente inferiore al tetto del 7,96% fissato per legge (pari a 9.057,8 milioni di euro). Facile il calcolo aritmetico: nell’anno di grazia 2019, la spesa farmaceutica convenzionata ha generato un avanzo di 913,7 milioni di euro.
All’opposto, la spesa farmaceutica per acquisti diretti a verifica (il cui tetto è fissato al 6,89% del Fsn) al netto dei pay-back vigenti e dei fondi per gli innovativi non oncologici e innovativi oncologici raggiunge quota 10.503.278.579 euro, pari a un’incidenza del 9,23%, con un disavanzo rispetto alla spesa programmata di +2.663 milioni.
Questo il dato di sintesi che scaturisce dal first release del Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale gennaio-dicembre 2019 reso disponibile ieri sul suo sito dall’Aifa, che non riserva particolari sorprese e anzi conferma le tendenze ampiamente rilevate dai rapporti precedenti.
Tutte le Regioni, tranne una, l’Abruzzo, che lo supera di 0,2% percentuali e un’altra, la Campania, che si attesta proprio al 7,96%, stanno al di sotto del tetto di spesa, in molti casi anche molto abbondantemente (spiccano Veneto, Emilia Romagna e provincia di Bolzano,m tutte sotto il 6%).
Il numero di ricette (570,3 milioni), che è l’indicatore dei consumi, segna un calo di 5,6 milioni, con una riduzione dell’1,0%) rispetto al 2018. L numero di ricette pro-capite è di 9,4, con una prescrizione media di 1,9 pezzi a ricetta e una spesa lorda pro capite di 166,8 euro. La spesa ticket totale pro capite è di 26, 2 euro, dei quali 7,6 di ticket fisso e 18,6 di quota per il differenziale di prezzo generico-branded.
Fonte AIFA e RifDay
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