“Il procedimento di ripiano si basa su dati sbagliati e ha chiaramente fatto venire meno la correttezza del procedimento stesso. Ma sono dati che l’Agenzia riceve e che non può modificare”. Il chiarimento dell’Ufficio affari legali dell’Agenzia
19 novembre 2015 – PharmaKronos
“Tutti gli anni le aziende fanno ricorso al Tar, che per la prima volta ha dato loro ragione, in quanto sono state in grado di dimostrare che i dati delle Regioni erano alcune volte sbagliati. Il fatto che il procedimento di ripiano si basi su dati sbagliati ha chiaramente fatto venire meno la correttezza del procedimento stesso. Ma sono dati che l’Agenzia riceve e che non può modificare”.
A spiegarlo Francesca Mastroianni, direttrice Ufficio affari legali dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in audizione alla commissione Affari sociali della Camera, rispondendo su una risoluzione M5S che in cui si fa riferimento alla ‘bocciatura’ da parte del Tar Lazio, del metodo usato dall’Aifa per il calcolo delle quote di ripiano degli sfondamenti della spesa farmaceutica ospedaliera (payback).
“C’è stata una pronuncia favorevole del Tar – approfondisce – perché è stato detto che le aziende devono poter conoscere questi dati, ma l’Agenzia non li ha, ha solo dati aggregati. A quel punto il ministero della Salute ha provveduto a fornire i dati disaggregati. Adesso nel decreto Salva Regioni, si consente alle Regioni di poter mettere a bilancio le somme che erano previste per i ripiani degli anni scorsi, ma ora l’Agenzia è tenuta a rifare il procedimento e lo riavvierà con tutti i dati trasparenti, mettendo le aziende in grado di controllarli”.
“Il contenzioso – è intervenuto anche il Dg Luca Pani – deriva da un’impugnazione non su calcoli Aifa, ma su dati delle Regioni, che hanno minato l’intero procedimento”.
Barbara Di Chiara
_________________________________________________________
Notizia correlata:
M5S. – Pay Back (Sentenza n. 04538/2015 Tar Lazio – Sentenza n. 3977/2015 Consiglio di Stato)
Oltre a quanto descritto vanno ricordate le continue sconfitte subite dall’Aifa dinanzi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, riguardo il cosiddetto pay back sulla farmaceutica ospedaliera. Un capitale quantificabile in circa un miliardo di euro che ancora non trova la sua giusta collocazione presso le casse delle Regioni con gravi ripercussioni sul bilancio dei vari enti.
Vogliamo ricordare che l’Aifa è un ente pubblico e dunque non può agire con la discrezionalità e la mancanza di trasparenza che ho appena descritto. Per quale ragione il Ministero della Salute e quello dell’Economia e Finanze, che sull’Agenzia hanno compiti di vigilanza, non intervengono?
Alla luce di quanto dettagliatamente riportato, auspichiamo che presto si possa parlare delle determine dell’ex direttore dell’Aifa, perché riteniamo che ci sia molto da dire.
Notizia correlata: TAR del Lazio. Sentenza N. 04538/2015 REG.PROV.COLL. N. 05394/2013 REG.RIC