E’ on line il Rapporto nazionale sull’impiego dei medicinali in Italia per l’anno 2016 che come sempre contiene l’analisi dei dati provenienti dai diversi flussi informativi derivanti dal sistema MdS/NSIS, dal flusso della tracciabilità del farmaco (alimentato dalle aziende farmaceutiche), da quello della distribuzione diretta e per conto e dei consumi ospedalieri (alimentati dalle Regioni), tramite cui ricomporre lo scenario dei consumi e dell’assistenza farmaceutica nel nostro Paese.
Le analisi contenute all’interno del Rapporto sono da considerarsi provvisorie, in quanto l’AIFA, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno richiesto alle aziende e alle Regioni una revisione e il completamento dei dati che saranno inoltrati al sistema entro il prossimo 8 settembre 2017.
Diminuisce del- 1,5% il numero di ricette e del -1,2% quello delle confezioni erogate in regime di assistenza convenzionata rispetto al 2015. In media, ogni giorno sono state utilizzate 1.134,2 dosi di medicinali ogni mille abitanti, con un incremento del +1,7% rispetto all’anno precedente e sono state dispensate 1.117 milioni di confezioni (circa 18,3 confezioni per abitante).
I farmaci per l’apparato cardiovascolare sono al primo posto per spesa (55,3 euro pro capite) e consumi (468,1 dosi ogni 1000 abitanti al giorno) nell’ambito dell’assistenza farmaceutica convenzionata, seguiti da quelli per l’apparato gastrointestinale e metabolismo. Gli antineoplastici ed immunomodulatori rappresentano invece la prima categoria a maggiore incidenza in termini di spesa (70,2 euro pro capite) e la quinta in termini di dosi medie prescritte (9,1 DDD/1000 ab die) nell’ambito dell’assistenza farmaceutica erogata dalle strutture sanitarie pubbliche. Seguono per spesa i farmaci antimicrobici per uso sistemico (59 euro pro capite), al sesto posto in termini di consumi (8,6 DDD/1000 ab die). Relativamente agli antibiotici, nell’ambito dell’erogazione di medicinali in regime convenzionale, si registra una riduzione dei consumi rispetto al 2015, in particolare nei fluorochinoloni (-7,5%) e nei macrolidi (-6,7%). L’amoxicillina in associazione agli inibitori enzimatici è sia tra i trenta principi attivi a maggior spesa convenzionata (settima posizione), sia tra quelli a maggior consumo (venticinquesima posizione).
Nel 2016 risultano autorizzati dall’EMA 91 farmaci orfani, di cui 71 sono autorizzati anche in Italia. La spesa per i farmaci orfani è stata nel 2016 pari a 1.393 milioni di euro, pari al 6,1% della spesa SSN, corrispondente ad un consumo pari a 11,4 milioni di DDD.
I farmaci a brevetto scaduto rappresentano nel 2016 il 56,1% della spesa convenzionata e il 2,1% della spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, costituendo complessivamente il 22% della spesa farmaceutica SSN. I dati del 2016 hanno confermato l’incremento dell’incidenza del consumo di tutti i farmaci biosimilari. L’incidenza del consumo dei farmaci biosimilari rispetto all’originator ha raggiunto il 90% per i fattori della crescita e quasi il 60% per le epoetine. Inoltre, nel corso del 2016 ha avuto inizio la commercializzazione dei biosimilari dell’insulina glargine e dell’etanercept.
Il consumo dei farmaci a brevetto scaduto rappresenta il 71,0% del consumo SSN e, nel dettaglio, il 77,4% dei consumi in regime di assistenza convenzionata e il 27,9% dei consumi dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.
La percentuale di spesa per i farmaci equivalenti (farmaci a base di principi attivi con brevetto scaduto, ad esclusione di quelli che hanno goduto di una copertura brevettuale) è stata pari al 6,2% del totale dei farmaci a brevetto scaduto. I primi 3 principi attivi a brevetto scaduto a maggior spesa sono rappresentati da due inibitori di pompa e da una statina: pantoprazolo (184,3 milioni di euro), atorvastatina (145,2 milioni di euro) e il lansoprazolo (130,6 milioni di euro). I dati del 2016 hanno confermato l’incremento dell’incidenza del consumo di tutti i farmaci biosimilari.
Nell’ambito della Farmacovigilanza è stata osservata una partecipazione sempre più attiva da parte dei pazienti/cittadini, anche grazie all’introduzione della possibilità di segnalare le sospette reazioni avverse attraverso la modalità online. Nel 2016 la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) ha registrato 45.096 segnalazioni di sospette reazioni avverse (ADRs) da farmaci e vaccini, a dimostrazione della centralità di uno strumento di controllo continuo