Nel 2020 il consumo complessivo, pubblico e privato, di antibiotici in Italia è stato pari a 17,7 DDD/1000 abitanti die, in forte riduzione rispetto al 2019 (-18,2%) (Tabella 1.1).
Nel 2020 gli antibiotici hanno rappresentato, con 692,1 milioni di euro, il 3,0% della spesa e, con 13,8 DDD/1000 abitanti die, l’1,2% dei consumi totali a carico del SSN (Rapporto OsMed 2020).
Quasi l’80% delle dosi totali (13,8 DDD/1000 abitanti die) è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con una riduzione del 21,7% rispetto al 2019. Questo dato comprende sia gli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata (dalle farmacie pubbliche e private) sia quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.
La quota di antibiotici acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, rapportata alla popolazione residente, ha rappresentato una parte minoritaria del consumo a carico del SSN (1,7 DDD/1000 ab die), sebbene il suo monitoraggio sia di grande importanza per il controllo dell’antibiotico-resistenza in ospedale.
Complessivamente i consumi si mantengono superiori a quelli di molti Paesi europei. La spesa pro capite SSN (11,6 euro) è in diminuzione rispetto all’anno precedente.
Gli acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal SSN (classe A) sono stati pari a 3,9 dosi ogni 1000 abitanti, che corrispondono al 24% del consumo territoriale totale di antibiotici, e a una spesa pro capite di 2,05 euro.
Circa il 90% del consumo di antibiotici a carico del SSN (12,1 DDD/1000 ab die) viene erogato in regime di assistenza convenzionata, confermando che gran parte dell’utilizzo avviene a seguito della prescrizione del Medico di Medicina Generale o del Pediatra di Libera Scelta.
Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo, seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni.
Rispetto al 2016 si osserva complessivamente una riduzione dei consumi degli antibiotici sistemici del 27,4% e le categorie che hanno maggiormente contribuito a tale flessione sono state le associazioni di penicilline (compresi inibitori delle beta- lattamasi), i macrolidi e i fluorochinoloni. Va comunque ricordato che i consumi di fluorochinoloni erano in netto calo già nel 2019, a seguito delle restrizioni all’uso di questi antibiotici stabilite dall’EMA alla fine del 2018 e successivamente dall’AIFA
AIFA –L’uso degli antibiotici in Italia . Rapporto Nazionale 2020