AGENAS ha presentato i dati 2022 della Mobilità Sanitaria Interregionale

La fuga maggiore di pazienti in Campania, seguita da Calabria, Sicilia e Puglia

AGENAS ha presentato per il secondo anno consecutivo una dettagliata analisi sulle principali dinamiche della Mobilità Sanitaria Interregionale nel nostro Paese, sia delle prestazioni di ricovero che di specialistica ambulatoriale.

L’analisi effettuata dall’Ufficio statistico di Agenas presenta alcuni elementi innovativi relativi alla metodologia di calcolo della mobilità sanitaria, definita attraverso le determinanti che caratterizzano tale fenomeno ovvero mobilità apparente (ricoveri effettuati nella regione di domicilio del paziente quando quest’ultima non coincide con la regione di residenza ); mobilità casuale (ricoveri effettuati in urgenza); mobilità effettiva (determinata dalla scelta del cittadino/paziente).

Da sottolineare, inoltre, la determinazione di un nuovo indicatore al fine di rappresentare la capacità delle strutture sanitarie della regione di riferimento di soddisfare il bisogno di salute dei propri cittadini: l’Indice di Soddisfazione della Domanda Interna (ISDI).Sul portale Statistico di Agenas (https://stat.agenas.it) sono disponibili tutti i dati.

Il programma dell’evento  (PDF)

Comunicato stampa  (PDF)

Analisi della mobilità sanitaria interregionale i ricoveri e la specialistica ambulatoriale – slide  (PDF)

Mobilità sanitaria interregionale Dati 2022, di Monica Fiorini – slide  (PDF)

Regione Puglia. Analisi Mobilità Interregionale 2022 – Vito Montanaro – slide  (PDF)

Video di presentazione

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Riportiamo una nota di ANCI Campania

Il Direttore Scientifico e Responsabile del Dipartimento Salute ANCI Campania, Antonio Salvatore

Il diritto costituzionale alla salute viene garantito sia dalle strutture pubbliche che da quelle private accreditate (che operano in concessione di pubblico servizio). Inoltre, in virtù del principio della libera scelta, il cittadino ha la facoltà di decidere da chi farsi curare su tutto il territorio nazionale. Tale facoltà genera flussi migratori perlopiù diretti da Sud a Nord. In base ad un recente studio condotto da AGENAS, la “migrazione sanitaria” è un fenomeno che genera volumi economici annuali per oltre 4 mld di euro. Il 69% di tali volumi riguarda i ricoveri presso strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate. Il restante 31% è di appannaggio della specialistica ambulatoriale (17%), della farmaceutica (9%) e di altro. I migranti sanitari scelgono perlopiù le strutture private accreditate. Nell’anno 2022, il 74% della migrazione sanitaria per ricovero ha avuto quale meta case di cura private accreditate del Centro – Nord del Paese, con oltre il 50% dei ricoveri di media – bassa complessità. La maggior parte dei ricoveri riguarda malattie e disturbi del sistema muscolo – scheletrico. La Campania – come già evidenziato in uno studio condotto da ANCI Campania – è la Regione che presenta il maggiore saldo migratorio negativo. Nell’anno 2022, il saldo migratorio dei ricoveri dei cittadini campani presso strutture sanitarie (in gran parte private accreditate) è costato alla nostra Regione circa 204 mln di euro. In forte calo rispetto al triennio 2017 – 2019 il cui valore medio annuale ammontava a circa 246 mln di euro. Il prospetto che segue illustra il trend del saldo di mobilità per ricoveri dei cittadini campani (Fonte: Agenas – elaborazione a cura del Dipartimento Salute di ANCI Campania).

La migrazione sanitaria è dunque un fenomeno complesso che ha implicazioni anche sul tessuto economico e sociale delle Regioni. Un fenomeno che genera una vera e propria “transumanza” di risorse e di ricchezza. La circostanza che la migrazione sanitaria sia in gran parte verso il sistema privato accreditato merita attenta riflessione. Non è un caso che alcune Regioni del Nord presentino una crescita significativa in termini di attrazione e che questa riguardi, in modo particolare, le strutture sanitarie private accreditate. In Emilia Romagna, ad esempio, dal 2017 al 2022, i ricavi annuali per ricoveri resi in mobilità attiva sono lievitati da 360 a 412 mln di euro. Una crescita che ha riguardato in modo particolare le strutture private accreditate emiliane. Nel periodo in questione (2017 – 2022) i ricavi complessivi per ricoveri attratti da altre Regioni ammontano a 2.172 mln di euro, di cui circa il 62% prodotto in media dai privati accreditati. Nel solo anno 2022, a fronte di ricavi per ricoveri attratti di 412 mln di euro, la quota del privato accreditato ascende a 276 mln di euro (il 67%). Un incremento dovuto proprio alla crescita degli interventi per malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico.
I grafici illustrano il trend dei ricavi da ricoveri in attrazione della Regione Emilia Romagna dal 2017 al 2022 (Fonte: AGENAS – Elaborazione del Dipartimento Salute ANCI Campania).

Pertanto, la migrazione sanitaria, a causa delle sue numerose implicazioni, è un fenomeno che va analizzato in sede di programmazione sanitaria. Soprattutto in quelle Regioni come la Campania in cui vi è una massiccia presenza di strutture private accreditate. Un tema sul quale anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ritenuto di intervenire nuovamente svolgendo alcune considerazioni in merito ai criteri utilizzati da talune Regioni per l’assegnazione dei budget di spesa alle strutture private accreditate. L’Autority ritiene che l’allocazione dei budget debba avvenire sulla base dell’utilizzo preponderante di criteri qualitativo-prestazionali piuttosto che del criterio del fatturato storico. A tal riguardo, giova ricordare che il DM 19 dicembre 2022 stabilisce le modalità di valutazione della qualità, sicurezza ed appropriatezza delle attività erogate sia per procedere all’accreditamento di nuove strutture (pubbliche e private) o per l’avvio di nuove attività in quelle già esistenti, sia per la stipula degli accordi contrattuali. Pertanto, l’allocazione di budget adeguati ai reali fabbisogni prestazionali ai soggetti privati accreditati, selezionati in base ai criteri qualitativi definiti dal predetto decreto ministeriale, consentirebbe alle Regioni del Sud di contenere i flussi migratori e di destinare le risorse alla erogazione territoriale dei servizi assistenziali con importanti ricadute sui livelli occupazionali e sullo sviluppo economico – sociale.

ANCI Campania – 28 dicembre 2023

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