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Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’. Si è analizzato il tema dell’equilibrio tra vita personale e lavorativa

Le professionalità più frequenti sono quelle degli informatore scientifico del farmaco che prevedono di per sé uno spostamento continuo sul territorio e quindi che richiede un'organizzazione del lavoro molto forte

Raffaella Maderna, People & Communication Director Lundbeck Italia, è intervenuta all’appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, svoltosi al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione

Welfare, Maderna (Lundbeck Italia): “Perimetro tra vita personale e lavorativa è cambiato”

“Sicuramente l’equilibrio del bilanciamento tra vita personale, vita lavorativa e quella professionale si basa su un processo molto dinamico che cambia, che muta e quindi non è mai semplice. Abbiamo visto che bisogna ricorrere a tanta energia, tenacia e determinazione sia lato aziende e organizzazioni, sia lato istituzioni. Soprattutto perché negli ultimi anni il confine, il perimetro tra vita personale e vita lavorativa è decisamente cambiato”. A dirlo oggi Raffaella Maderna, People & Communication Director Lundbeck Italia, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.

“Chiaramente – sottolinea – una persona che sente di potersi esprimere al meglio all’interno della propria organizzazione è una persona che ha un benessere psicologico, mentale, fisico ottimale, quindi ha la possibilità di produrre di più in modo motivato e quindi questo ovviamente è anche un circolo virtuoso per attrarre persone all’interno della propria organizzazione”.

“L’azienda che rappresento – ricorda – è una multinazionale di origini danesi che opera da oltre 70 anni nell’ambito delle neuroscienze, in Italia da 30 anni. Quindi il nostro focus è il benessere psicologico e mentale delle persone con lo sviluppo, la commercializzazione e la produzione di farmaci nell’ambito delle neuroscienze. Chiamo in causa la cultura danese perché la cultura dei paesi nordici ci insegna molte cose, esiste il focus molto forte della genitorialità e quindi dell’apertura. Noi viviamo eventi concreti di organizzazioni, nella nostra casa madre, dove il padre è un presenza molto forte all’interno dell’organizzazione familiare e aziendale. La nostra organizzazione è al 50% rappresentata da donne, quindi secondo me questo è un aspetto molto importante, nonostante le professionalità più frequenti siano quelle di informatore scientifico del farmaco che prevede di per sé uno spostamento continuo sul territorio e quindi che richiede un’organizzazione del lavoro molto forte. Inoltre siamo un management team rosa”.

Roma, 11 lug. (Adnkronos/Labitalia)- utilitalia

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Redazione Fedaisf

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