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A Bologna si è tenuto uno sciopero dei medici Fimmg

Al centro della questione vi è l'accusa rivolta all'Ausl di voler "ridimensionare il ruolo" del medico di base, trasferendo compiti e funzioni a medici di medicina generale a quota oraria

Grande successo dello sciopero indetto ieri dalla Fimmg a Bologna

Bauleo ringrazia i medici per la compattezza e i cittadini per la numerosa solidarietà

I primi dati danno un numero di MMG di assistenza primaria partecipanti allo sciopero, nella sola

AUSL di Bologna, pari a circa 215 Medici, che rappresenta una percentuale che supera il numero degli iscritti alla Fimmg.

Ricordiamo che altre sigle sindacali non hanno aderito allo sciopero, sostenendo che andasse proclamato in tutta la Regione Emilia Romagna.
“Il dato, commenta Salvatore Bauleo, segretario della Fimmg di Bologna, considerati i tempi obbligatoriamente ristretti per la preparazione dello sciopero, sono lusinghieri per la nostra sezione provinciale, che ha dimostrato una solida compattezza.

Mi corre l”obbligo, tra l”altro, di ringraziare non solo i nostri iscritti, ma anche le centinaia di cittadini della nostra provincia che hanno spontaneamente sentito il dovere di esprimere la loro solidarietà al proprio Medico di Famiglia in questa circostanza.


Il perché di uno sciopero

Dopo il mancato incontro con la direttrice delle Cure primarie dell’Ausl, in uno stato di agitazione che va vanti da settimane, ai medici di famiglia del bolognese non resta altro da fare che scioperare. Lo ha dichiarato Salvatore Bauleo, segretario provinciale e vice segretario regionale della Fimming (Federazione italiana medici di medicina generale): lunedì 11 novembre i dottori incroceranno le braccia.

Una decisione del direttivo Fimmg Bologna, un gesto forte come ultima alternativa per farsi ascoltare dopo che ogni tentativo di dialogo sembrava essere caduto nel vuoto.

«Nonostante gli impegni presi davanti al Prefetto, la direttrice delle Cure primarie dell’Ausl non ci ha convocati come concordato in Prefettura e non ha nemmeno fissato una data nei prossimi giorni», ha raccontato Bauleo, come riporta Il Resto del Carlino.
«A questo punto, considerato lo stato di agitazione da noi già proclamato da settimane e venuti meno gli impegni presi dall’Azienda Usl, non possiamo non procedere con lo sciopero. Non abbiamo alternative, non ce ne hanno lasciate. Abbiamo detto che noi saremmo stati disponibili in qualsiasi momenti per un incontro, pur mantenendo lo stato di agitazione. Eravamo pronti a valutare se c’era veramente qualche apertura a quanto da noi chiesto e presentato. Non è successo nulla, quindi non resta che lo sciopero».

 

Al centro della questione vi è l’accusa rivolta all’Ausl di voler “ridimensionare il ruolo” del medico di base, trasferendo compiti e funzioni a medici di medicina generale a quota oraria. Una mossa che, secondo il sindacato, escluderebbe le rappresentanze della medicina generale dai processi decisionali più importanti. Bauleo sottolinea come l’Ausl abbia istituito ambulatori di prossimità, che operano negli stessi orari degli studi medici, creando un doppione delle attività e dirottando l’assistenza territoriale dai medici di assistenza primaria a quelli dell’emergenza territoriale.

Le ripercussioni di questo braccio di ferro non si limitano ai medici, ma toccano anchei pazienti.
L’Ausl, secondo la Fimmg, avrebbe disatteso l’intesa regionale sui Centri di Assistenza Urgente (CAU), limitando l’accesso a percorsi diagnostici rapidi e consulenze specialistiche urgenti solo ai pazienti che si recano nei CAU, escludendo quelli che si rivolgono al proprio medico curante. Questo, contrariamente a quanto previsto nell’intesa, rischia di creare disparità nell’accesso alle cure.

Fonte: Bologna Cronaca)

Redazione Fedaisf

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