La spesa farmaceutica convenzionata, nel 2014, ha fatto registrare una diminuzione del 3,1% rispetto al 2013, attestandosi a 8.774.668 euro. ll calo, andando nel dettaglio delle singole regioni, è particolarmente evidente in Sicilia (-12,3%), Molise (-4,3%), Sardegna (-4,3%) e Umbria (-4%). Prosegue, quindi, un trend che nel 2013, per il settimo anno consecutivo, aveva visto la spesa diminuire del 2,5%, mentre rallenta la tendenza all’aumento del numero delle ricette, cresciuto solo dello 0,2% (nel 2013 era pari al 2,6%). E’ quanto emerge dai dati sulla spesa farmaceutica convenzionata diffusi ieri da Federfarma.
Nel 2014 le ricette sono state oltre 609 milioni, pari in media a 10 per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn) sono state oltre 1 miliardo 121 milioni, con un aumento del +0,2% rispetto al 2013. Ogni cittadino ha ritirato in farmacia in media 18,4 confezioni di medicinali a carico del Ssn. L’andamento della spesa nel 2014 è influenzato dal calo del valore medio netto delle ricette (-3,3%), evidenzia Federfarma, dovuto al crescente impatto dei medicinali equivalenti, delle trattenute imposte alle farmacie e delle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, l’appesantimento del ticket a carico dei cittadini (complessivamente gli italiani hanno pagato oltre un miliardo e 469 milioni di ticket sui farmaci) e la distribuzione diretta di medicinali acquistati dalle Asl. Per quanto riguarda i consumi di farmaci in regime di Ssn, nel 2014 quelli per il sistema cardiovascolare si confermano la categoria a maggior spesa, pur facendo segnare un aumento di consumi (+1,3%) e un calo del 5% della spesa rispetto al 2013, a causa di un maggior utilizzo di medicinali a brevetto scaduto di prezzo più basso, mentre le categorie di farmaci più prescritte anche nel 2014 sono i farmaci per gastrite, ulcera e reflusso gastrico, seguiti dagli ace inibitori, farmaci per il sistema cardiovascolare.