Tra i medici italiani cresce l’attesa che l’informatore scientifico, assuma definitivamente un ruolo sempre più importante e di fulcro nell’attività di comunicazione medica
I primi ad esserne sorpresi sono proprio gli analisti: più tempo i medici trascorrono online per aggiornarsi e maggiore è il tempo ‘di qualità’ che possono dedicare ai pazienti. Anche perché, avendo studiato ‘di più’, sono più aggiornati. “Non è un paradosso come potrebbe apparire a prima vista, spiega Isabella Cecchini, Direttore Dipartimento Ricerche Salute GFK Eurisko, commentando i dati della ricerca Gfk-Eurisko 2014 sulla Digital Doctor Communication, condotta su 1250 specialisti e oltre 200 medici di famiglia, ma la conferma che utilizzare tutto il potenziale tecnologico che oggi abbiamo a disposizione può liberare tempo e risorse da dedicare alla cura e all’ascolto dei bisogni dei pazienti aumentando la qualità e la ricchezza dell’aggiornamento professionale.
Dalla nostra ricerca, prosegue la Cecchini, emerge infatti in modo chiaro come la quasi totalità dei medici italiani sia online; circa l’80% sia esposto a modalità di e-remote o tele detailing; il 30% riceva già oggi aggiornamenti scientifici online; il 70% possieda uno smartphone rispetto al 50% del 2013, mentre un medico su due è oggi in possesso di un tablet. Numeri importanti che testimoniano come l’informazione medico – scientifica “corra” già oggi sul web in Italia e acceleri il suo percorso verso un vero e proprio terremoto digitale da cui avranno origine nuove metodologie relazionali nell’ambito del rapporto tra i medici e gli informatori medico scientifici.
Tra i medici italiani, conclude Cecchini, cresce l’attesa che l’informatore scientifico, assuma definitivamente un ruolo sempre più importante e di fulcro nell’attività di comunicazione medica. Internet è sempre più importante per i medici e si affacciano sempre di più nuovi spazi d’interazione sul web e nuove modalità di fruizione delle informazioni, come App e YouTube. Ma in questo scenario in costante trasformazione, emerge anche una forte esigenza di supporto nell’utilizzo di questi strumenti; supporto da remoto che possa andare incontro alle nuove esigenze dei nostri medici”.
Un servizio virtuale. “Viviamo i primi giorni di un’evoluzione digitale non lineare che, in pochissimi anni, cambierà drasticamente il rapporto con i medici e le modalità di informazione e formazione scientifica, spiega Maurizio Pèrcopo, Amministratore Delegato di Domedica dalla cui esperienza nasce “Relationships, Delivered”, un nuovo servizio per costruire relazioni virtuali interattive di grande valore e di lungo periodo per l’informazione medico scientifica, con informatori medico scientifici competenti, motivati e preparati.
Dalle nostre rilevazioni, prosegue Pèrcopo, oltre il 91% dei medici italiani che inizia questa “relazione” si dichiara soddisfatto del grado di preparazione degli informatori scientifici da remoto, l’89% riconosce l’importanza della continuità di rapporto che si instaura con il nostro iRep, e il 96% gradisce poter fissare appuntamenti con orari flessibili. “Relationships, Delivered” punta decisamente ad un approccio non più basato sul numero di chiamate o visite effettuate presso lo studio del medico, ma ad una relazione interattiva tra medici e informatori medico scientifici.
Il punto di vista del medico. “Un vero e proprio big bang quello che sta accadendo, e cha a breve cambierà completamente le regole del gioco, conferma Claudio Cricelli, Presidente SIMG, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie -, al cui appuntamento è meglio farsi trovare preparati per non essere letteralmente spazzati via dall’innovazione tecnologica che ormai ha travolto e inondato positivamente il nostro modo di lavorare, ma che, nel nostro Paese, fatica a decollare in modo sistematico, risentendo di tutto il ritardo con cui purtroppo l’agenda digitale viene portata avanti”.
Ma il futuro è inarrestabile e non passerà attraverso processi di innovazione lineare ma verticale e istantanea”. “Sono queste le realtà che permetteranno al nostro paese di colmare il gap con i paesi più avanzati sul fronte del web 3.0 – commenta Eugenio Santoro, Responsabile del Laboratorio di Informatica Medica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri -. La diffusione di questi servizi tra i medici, come la contemporanea presenza sul web e sui social network di fornitori e fruitori di informazioni mediche permetteranno la creazione di communities essenziali nell’era del web 3.0”.
(ISABELLA SERMONTI – 19 marzo 2015 – Libero Quotidiano.it)
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