Molto spesso, anche tra gli addetti ai lavori o “esperti” si tende a vedere gli effetti di un estratto naturale come l’azione di singole molecole o solo una di esse che può verificarsi nel sito bersaglio “proiettile magico”
In realtà chi studia le droghe vegetali sa che i vari estratti se presi tal quali vanno considerati come una sinergia di molecole (FITOCOMPLESSO) che inevitabilmente si influenzano e modulano i reciproci effetti d’azione a vicenda.
In altre parole è una gravissimo errore considerare alla stessa stregua e con i stessi criteri un farmaco di sintesi e un farmaco naturale in tutti i suoi aspetti sia di analisi in quanto vi sono metodi di approccio differenti, dal punto di vista dell’ azione farmacologica e fisiologica per i motivi sopra espressi e tossicologica.
Inoltre il fitocomplesso può essere paragonato al nostro DNA in quanto rappresenta la biodiversità delle specie: ogni specie ha infatti il suo pool di molecole caratteristico, che possiamo vedere con determinate tecniche di laboratorio.
Per questo motivo è importante che la comunità scientifica in primis e poi tutti gli altri tengano in dovuta considerazione queste differenze importanti e sostanziali nella stesura di pareri di farmacologia e tossicologia prima di giungere a conclusioni.–
Paolo Pelini
Professione Erbochimico
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali – CCDSN
Roma – Italia
Tel: 351/046145
E-mail: paolo.pelini@gmail.com
http://www.paolopelinierbochimico.it
Ricevuto in Redazione il 2023-01-26