Le due principali associazioni internazionali delle industrie farmaceutiche, l’IFPMA (International Federation on Pharmaceutical Manufacturers and Associations) e EFPIA (European Federation on Pharmaceutical Industries and Associations) hanno pubblicato nei mesi scorsi una Nota di Aggiornamento per assistere le Aziende associate nell’uso dei social media e dei canali digitali e per contribuire a garantire che siano rispettate le normative sulla promozione dei medicinali al pubblico.
Joint Note for Guidance on social media and digital channels
Allegato 2 al codice EFPIA recante Principles for the use of digital channels – pag 57
Data la portata globale dei social media e il divieto di pubblicizzare al pubblico farmaci soggetti a prescrizione medica (POM), i principali rischi per le aziende della Unione Europea e del Regno Unito sono sia di sconfinare nella promozione non autorizzata di POM al pubblico, sia la incapacità di controllare chi ha accesso ai contenuti delle loro comunicazioni (geograficamente o a causa dell’uso dei social media da parte di dipendenti o di terze parti affiliate).
PUNTI CHIAVE
Principi chiave sia della Nota di Orientamento che dell’allegato n. 2 al codice EFPIA sono la Trasparenza e la Responsabilità della comunicazioni digitali delle società farmaceutiche.
In base al principio della Trasparenza, le società devono esplicitamente dichiarare quando una forma di comunicazione è da loro creata e sponsorizzata. Questa è una regola fondamentale che troviamo anche a livello nazionale nel Codice Deontologico di Farmindustria e dalla quale discende la ben nota espressione “con il contributo non condizionante di”, dove una società si limiti a fornire un supporto economico ad una certa attività (anche online) senza determinarne il contenuto o condizionarla in alcun modo.
Per Responsabilità si intende a) rispetto della sicurezza informatica, compreso il rispetto dei dati personali degli utenti b) monitoraggio adeguato c) attività svolta online dai propri dipendenti d) farmacovigilanza. In base a questo principio le società sono responsabili per i contenuti disseminati online sia se originati, brandizzati o sponsorizzati da loro stesse che da terze parti che agiscano per loro conto.
E’ quindi importante capire quali contenuti siano più appropriati per i diversi canali digitali e il rispettivo pubblico. Per contribuire a garantire la conformità è consigliabile che le aziende stabiliscano procedure per verificare la sicurezza IT dei social media e dei canali digitali e analizzare e monitorare le attività, i contenuti e i materiali ad essi affidati.
SPECIFICHE ATTIVITA’ DIGITALI
La Guida fornisce informazioni specifiche per determinare canali e attività digitali:
- Attività dei dipendenti – le informazioni diffuse da un dipendente sui propri social media personali possono essere responsabilità della società a) se questi può essere ragionevolmente percepito come rappresentante della società b) se il dipendente è stato istruito, approvato o facilitato a farlo. Per contribuire a limitare la responsabilità aziendale per le azioni dei dipendenti, le società dovrebbero fornire formazione ai dipendenti, a seconda del ruolo, in merito alla condotta più appropriata sui social media.
- Siti web -Premessa la regola fondamentale per cui, ove questi siti contengano informazioni di carattere promozionale su prodotti, l’accesso deve essere riservato al personale medico e protetto da password (solo da disclaimer nel caso di dispositivi medici).
Le aziende possono utilizzare strumenti di ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO) e di marketing appropriati per garantire che i loro siti web siano visualizzati in cima all’elenco dei risultati per la ricerca di parole chiavi pertinenti. Le aziende dovrebbero garantire che le parole chiave siano appropriate e non costituiscano una promozione non autorizzata al pubblico. Le aziende possono sponsorizzare i contenuti del sito web se il ruolo dell’azienda è chiarito. In linea con i principi stabiliti dalla Guida l’azienda è responsabile dei contenuti che avvia, concettualizza o influenza e quando paga o seleziona gli autori.
Si ritiene ormai riconosciuta la possibilità per le società farmaceutiche di pubblicare, sui propri siti internet, il nome commerciale dei loro prodotti, purchè in modalità pull e non push, vale a dire facendo in modo che la informazione sia cercata dall’utente e risulti accessibile a fronte di una sua azione positiva e al contrario non venga veicolata o proposta all’utente dal sistema informatico. Cio’ vale anche per medicinali su prescrizione medica, con foglietto illustrativo e RCP, in quanto si tratta di una forma di comunicazione informativa e non promozionale.
- Blog, forum e social media – Possiamo guardare congiuntamente a questo raggruppamento di canali digitali in quanto accomunati dalla possibilità per gli utenti di interagire tra di loro. Possono essere canali “aperti” per il pubblico oppure “chiusi” dove andrà garantita un effettivo accesso riservato ai destinatari prescelti.
- Podcast e webinar – Se viene proposto un materiale relativo a prodotti, questo deve essere trattato come materiale promozionale a tutti gli effetti, quindi depositato secondo le modalità previste. I webinar, sia in live streaming che on-demand, possono essere utilizzati per la comunicazione con operatori sanitari, organizzazioni sanitarie e associazioni di pazienti. Le aziende sono responsabili del contenuto dei webinar e dovrebbero adottare misure adeguate per garantire che il pubblico sia mirato e ben definito. Tuttavia la società potrebbe non essere responsabile se fornisce assistenza finanziaria solo in base a un accordo rigorosamente di libera concorrenza.
FARMACOVIGILANZA
A certe condizioni, la società è responsabile per la farmacovigilanza sulle informazioni disseminate online che riguardano i propri prodotti.
A riguardo le linee guida EMA GVP (Guideline on good pharmacovigilance practices) prevedono che i titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio dovrebbero controllare regolarmente internet o i media digitali sotto la loro gestione e responsabilità per potenziali segnalazioni di sospette reazioni avverse.
Nota: Farmindustria quale Associazione italiana delle Imprese del Farmaco è membro di EFPIA cosi come numerose Società multinazionali non necessariamente aderenti a Farmindustria. Tra queste: Abbvie, Almirall, Amgen, Astellas, AstraZeneca, Bayer, Biogen, Chiesi, Daiichi-Sankyo, Gilead, Grunenthal, GSK, Ipsen, Johnson&Johnson, LEO, Lilly, Menarini, Merck, MSD, Novo Nordisk, Pfizer, Pierre Fabre, Roche, Sanofi, Servier, Takeda, Teva, Ucb. Affiliati: Bial, Eisai, Lundbeck, Otsuka, ROVI, Stallergens, Vifor Pharma.
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