Russia, la mobilitazione colpisce medici, infermieri e persino Hiv positivi
I medici e gli infermieri dei principali ospedali statali di Mosca sono stati raggiunti dalle cartoline di arruolamento. Reclutati anche pazienti sieropositivi. Mentre l’industria farmaceutica chiede al governo un rinvio per i propri dipendenti.
La mobilitazione lanciata da Vladimir Putin non risparmia i malati e, naturalmente, medici, infermieri e industria farmaceutiche. Agora, una organizzazione per i diritti umani, ha confermato che le cartoline per l’arruolamento stanno arrivando anche a pazienti sieropositivi, nonostante il governo li abbia ufficialmente esentati in quanto non idonei al servizio militare.
Procede anche il reclutamento nelle corsie degli ospedali statali. I medici infatti sono soggetti a mobilitazione dal momento che hanno documenti militari che ne indicano il grado e la specialità. Gli infermieri il più delle volte sono inquadrati come soldati semplici, i dottori come luogotenenti.
L’industria farmaceutica chiede un rinvio per i propri dipendenti
La mobilitazione sta gettando nel caos l’industria farmaceutica. Come riporta il Kommersant, le associazioni di categoria hanno chiesto al governo di rimandare l’arruolamento dei dipendenti delle aziende. A causa della specificità della produzione e della alta specializzazione degli addetti, le aziende non riescono a trovare in tempi rapidi sostituti per chi parte per il fronte. Non solo. Le società hanno anche ricordato come il funzionamento a ciclo continuo degli stabilimenti sia ora più che mai fondamentale «perché è necessario fornire i farmaci necessari non solo ai pazienti regolari, compresi i malati cronici, ma anche ai feriti nell’operazione militare speciale».
Quasi tutti i medici del centro Rogachev e del Policlinico del Cremlino hanno ricevuto le cartoline
A Mosca le prime lettere di richiamo sono state recapitate al Centro nazionale di ricerca medica Dmitry Rogachev e al Policlinico dell’Amministrazione presidenziale, struttura destinata ai funzionari del Cremlino. Fonti interne al Rogachev e al Policlinico hanno confermato a Meduza che quasi tutti i medici hanno ricevuto la cartolina dopo che gli uffici del personale hanno fornito elenchi di dipendenti arruolabili a seguito di un incontro con alcuni funzionari governativi il 26 settembre scorso. Ancora nessuna chiamata invece al Pirogov National Medical and Surgical Center.
Preoccupazione per gli altri settori
Come ha scritto Kommersant anche rappresentanti di altri settori, comprese le banche e l’hi tech, si erano rivolti al governo per rinviare la mobilitazione senza però ottenere alcuna risposta ufficiale.
Altre grandi aziende, comprese quelle del carbone, sono invece riuscite a ottenere un rinvio per i propri lavoratori grazie ad accordi raggiunti con gli uffici locali di arruolamento.
Esentati per ora sono i lavoratori dell’informazione, delle telecomunicazioni, e i dipendenti delle società che garantiscono la continuità dei pagamenti e la stabilità del mercato finanziario. Anche il cinema ha fatto sentire la sua voce. Il presidente dell’unione dei cineasti russi Nikita Mikhalkov, filo putiniano, ha chiesto un rinvio della mobilitazione per i registi coinvolti in «progetti socialmente significativi». Lavori, ha specificato alla Tass, già avviati e finanziati dallo Stato.
Mobilitazione, proteste e fughe
La mobilitazione è in corso dal 21 settembre. Il ministero della Difesa aveva dichiarato che sarebbero state richiamate circa 300 mila persone ma un comma secretato del decreto consente in realtà di convocare fino a 1 milione di persone. Intanto in tutta la Federazione continuano gli arresti per le proteste di piazza e le violenze contro uffici di reclutamento e sedi amministrative, mentre almeno 200 mila persone sono riuscite a fuggire dal Paese.