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Brunetta. Togliere l’IVA ai farmaci e ai beni di prima necessità

Proposta contro l'inflazione: azzerare l’IVA su tutti i beni di largo consumo come farmaci, generi alimentari, libri e trasporti

N.d.R.: L’immagine di copertina proviene dal sito “thewam.net

Addio all’IVA, arriva la proposta bomba a dare speranza agli italiani

L’addio all’IVA sul carrello della spesa è la proposta inserita nel Decreto anti-inflazione. Gli italiani sorridono mentre il Mef ha delle riserve.

Un aiuto economico per tutti e non limitato a chi si trova in difficoltà, questa la perplessità del Ministero sulla proposta Brunetta.

Informazione oggi – 15 luglio 2022

Il Ministero della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha lanciato una vera e propria proposta bomba contro l’inflazione. L’idea è di :. I consumatori si rallegrano al pensiero che l’intervento sia al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e sperano che l’ipotesi divenga realtà in un Decreto di fine luglio o, al massimo, nella Legge di Bilancio 2023. L’inflazione non si ferma, i prezzi continuano a salire mossi dalla guerra in Ucraina che non giunge al termine e dalle conseguenti speculazioni. Il contesto generale è sempre più drammatico per tante famiglie e imprese; la mossa dell’azzeramento dell’IVA arriverebbe come un barlume di speranza in mezzo a tanta negatività. L’ipotesi è, però, realmente attuabile?

L’addio all’IVA sempre più vicino

L’Unione Europea permette ai Paesi membri di modificare le aliquote IVA giungendo anche ad azzerarle. Il cambio di direttiva dello scorso aprile 2022, dunque, giunge come un gradito regalo che i contribuenti vorrebbero scartare il prima possibile. L’azzeramento dell’imposta di bollo su alcuni prodotti rientrerebbe come esenzione con diritto a detrazione.

A godere dell’IVA a zero dovrebbero essere beni e servizi che già vedono applicata l’IVA agevolata tra il 5 e il 10%. Parliamo dei generi alimentari, dei medicinali, dell’acqua, degli apparecchi medici, dei giornali, dei libri e del settore dei trasporti. Una riduzione dei costi di questi prodotti si tradurrebbe per i consumatori in una spesa più leggera. Le famiglie a basso reddito trarrebbero enorme giovamento e il carrello della spesa –  a detta del Ministro Brunetta – potrebbe continuare ad essere riempito totalmente.

Decreto anti-inflazione, tra novità e dubbi

Il Ministro suggerisce un altro intervento, l’ampliamento dei fringe benefit. Si tratta di benefici accessori come buoni acquisto, assicurazioni e auto aziendali che dovrebbero essere incentivati spingendo i datori di lavoro a proteggere il potere d”acquisto dei dipendenti.

In relazione ai dubbi legati ai costi dell’impresa, il Ministro spiega che le coperture arriverebbero dall’extragettito derivante proprio dall’IVA in questi mesi di aumento dell’inflazione. Le stime si attestano intorno ai 10 miliardi di euro in più di IVA rispetto allo stesso periodo 2021 che potrebbero essere utilizzati per l’abbattimento dell’IVA stessa sui prodotti elencati. Il Mef, però, ha delle ulteriori perplessità. L’intervento non sarebbe selettivo ma rivolto a tutta la popolazione. Il Governo, invece, vuole aiutare solamente chi ne ha realmente bisogno. L’ostacolo sembra, al momento, insuperabile a meno che le parti si vadano incontro con un compromesso accettabile. Per i cittadini basterebbe rispondere ad una domanda, meglio aiutare tutti o non aiutare nessuno?

 

Nota:

L’aliquota Iva ordinaria al 22% interessa alcuni prodotti venduti in farmacia (cosmetici, parafarmaco, eccetera) e la prestazione di servizi come la distribuzione per conto, non si applica invece ai farmaci e agli altri prodotti assoggettati alle aliquote ridotte del 4% e del 10%.

L”Agenzia delle Entrate ha chiarito che:

  • tra i beni soggetti all’aliquota del 10% ci sono «i dispositivi medici a base di sostanze, normalmente utilizzate per cure mediche, per la prevenzione delle malattie e per trattamenti medici e veterinari, classificabili nella voce 3004 della nomenclatura combinata (…)
  • l‘aliquota IVA al 10% vale anche per «medicinali pronti per l’uso umano o veterinario, compresi i prodotti omeopatici; sostanze farmaceutiche ed articoli di medicazione di cui le farmacie debbono obbligatoriamente essere dotate secondo la farmacopea ufficiale».

L’aliquota IVA al 4% si applica, secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, solo ai prodotti che sono diretti a sopperire direttamente alle menomazioni funzionali della persona invalida.

L’IVA al 4% trova quindi applicazione solitamente per prodotti specifici es. pannoloni, ausili per la deambulazione, protesi, ecc.

Le prestazioni sanitarie sono esenti IVA

 

Redazione Fedaisf

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