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Anelli (Fnomceo) su prescrizione farmaci: “Competenza del medico che impegna sua autonomia e responsabilità, chiesto al Ministro Grillo di partecipare al Tavolo Aifa. Replica e controreplica Bartolazzi Fimmg

“Al collega Sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi vorremmo far presente che i medici italiani hanno già una guida che indica la via per una prescrizione ottimale, corretta ed appropriata. Ed è l’articolo 13 del Codice di Deontologia medica, tutto dedicato, appunto, alla prescrizione ai fini della prevenzione, diagnosi,  cura e riabilitazione”.

Così il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, interviene nel dibattito scatenato da alcune dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario alla Salute in occasione della presentazione, due giorni fa a Roma, del rapporto realizzato dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (OsMed) dell’Aifa.

“La prescrizione a fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione è una diretta, specifica, esclusiva e non delegabile competenza del medico, impegna la sua autonomia e responsabilità e deve far seguito a una diagnosi circostanziata o a un fondato sospetto diagnostico – recita Anelli, citando il Codice -. La prescrizione deve fondarsi sulle evidenze scientifiche disponibili, sull’uso ottimale delle risorse e sul rispetto dei principi di efficacia clinica, di sicurezza e di appropriatezza. Il medico tiene conto delle linee guida diagnostico-terapeutiche accreditate da fonti autorevoli e indipendenti quali raccomandazioni e ne valuta l’applicabilità al caso specifico. L’adozione di protocolli diagnostico-terapeutici o di percorsi clinico-assistenziali impegna la diretta responsabilità del medico nella verifica della tollerabilità e dell’efficacia sui soggetti coinvolti. Il medico è tenuto a un’adeguata conoscenza della natura e degli effetti dei farmaci prescritti, delle loro indicazioni, controindicazioni, interazioni e reazioni individuali prevedibili e delle modalità di impiego appropriato, efficace e sicuro dei mezzi diagnostico-terapeutici”.

“È questa l’appropriatezza nell’uso dei farmaci che noi riconosciamo, che anzi ci siamo autoprescritti come norma di comportamento – argomenta -. Appropriatezza che ha come fine il bene del paziente, il ritagliare sulla sua persona la miglior terapia possibile. In questo quadro, l’uso ottimale delle risorse è certamente uno dei parametri, nel senso che, a parità di risultato, si privilegia il farmaco a minor costo. Ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare che gli enormi progressi della scienza e della ricerca hanno portato, negli ultimi anni, ad avere a nostra disposizione farmaci realmente innovativi, che giustificano, con le loro straordinarie performance in termini di salute, una spesa maggiore. Anzi chiediamo che si ampli ancor più l’uso di questi farmaci, aprendone la prescrizione anche ai Medici di Medicina Generale, rendendoli così accessibili a tutti i pazienti”.

“Per questo, nell’incontro di martedì scorso, abbiamo chiesto al Ministro della Salute Giulia Grillo, recependo grande apertura, di poter partecipare, in qualità di soggetti che gestiscono la prescrizione in autonomia, responsabilità e indipendenza, al Tavolo dell’Aifa – afferma ancora -. Tra gli argomenti in discussione, proprio la prescrizione dei farmaci innovativi, che oggi è limitata ad alcuni specialisti di branca, con disagi in termini di accesso ed economici per i pazienti”.

“Ultimamente, infine, anche molte sentenze evidenziano il primato dell’autonomia e dell’indipendenza del medico sulle ragioni di risparmio addotte dalle Aziende sanitarie – conclude -. Siamo quindi certi che il Sottosegretario Bartolazzi, come medico, sia il primo a comprendere queste ragioni, che sono l’essenza stessa della nostra Professione, e a tenerle nella debita considerazione nella sua opera di Governo. Consideriamo quindi le sue parole come uno sprone a esprimerle e manifestarle in maniera ottimale, ognuno nel proprio ruolo e per le proprie competenze”.

Autore: M.Molinari – FNOMCeO 20 luglio 2019

Bartolazzi scrive alla Fimmg “…Tutti possono migliorare. Pur comprendendo il suo ruolo dr. Scotti quale segretario nazionale della FIMMG che deve necessariamente rappresentare e tutelare al meglio i propri iscritti, appare alquanto improbabile che mentre per tutte le altre professionalità mediche e specialistiche del SSN vi siano margini di miglioramento delle performance sanitarie, e nella fattispecie prescrittive, invece nulla si possa dire dei medici di medicina generale (e in particolar modo di quelli iscritti alla FIMMG…) che, come lascia intendere il loro più alto rappresentante, non necessitano di alcuna “ottimizzazione” operando già al massimo dell’efficienza.”…

La controreplica di Scotti (Fimmg): “Tutti possono migliorare e sicuramente è positivo quando i primi sono quelli che hanno la responsabilità politica di guidare il paese. …dalle dichiarazioni, seppur di contesto, la medicina generale appariva come un soggetto che per migliorare avesse la necessità di essere sottratta alla pressione del marketing delle aziende farmaceutiche con un meccanismo di marketing statale con informatori e incentivi tesi a ridurre la spesa senza considerare quanto già sostenuto sui valori di una prescrizione quale risultato di un contesto più complesso di quello analizzato dal rapporto OSMED”. …con i dati della medicina generale, partendo per esempio dal fatto che se come dice lei siamo “i maggiori prescrittori” è possibile che nell’agenzia regolatoria la nostra voce come quella dei pazienti non è prevista nella CTS? A già, perché la “S” sta per scientifica ed è evidente che nessuno dei suddetti potrebbe essere considerato esperto, meno che mai “l’esperto”…

Redazione Fedaisf

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