Torna a circolare in rete una storia risalente al 2012 ma che viene riciclata e presentata come news in maniera quasi ciclica, avendo sempre una certa viralità nei social network. Un servizio della televisione svizzera avrebbe fatto emergere uno scandalo che coinvolse la casa farmaceutica Sandoz di cui nessuno avrebbe parlato nei media tradizionali. Quel che davvero “nessuno dice” è che vennero tutti assolti.
In realtà come vedremo, all’epoca dei fatti nei giornali si parlò eccome dello scandalo che coinvolse gli informatori scientifici della Sandoz, tant’è vero che gli stessi siti complottisti si contraddicono citando articoli di quotidiani nazionali. Nel 2012 i Nas di Bologna coordinarono un’indagine che coinvolse anche le Procure di Rimini e Busto Arsizio (Varese), riguardava una presunta rete di informatori sanitari che avrebbero corrotto numerosi medici per far prescrivere degli ormoni della crescita ai bambini.
Il servizio shoc della televisione svizzera
Il servizio della televisione svizzera che fece esplodere il caso nei media è stato caricato su YouTube da diversi canali che strizzano l’occhio a discutibili tesi alternative, anche sui vaccini. All’epoca in Italia se ne occuparono diverse testate, tra cui Il Fatto quotidiano, riportando anche le affermazioni del colonnello dei Carabinieri Antonio Diomeda, vicecomandante dei Nas:
“Non è la prima e, temo, non sarà l’ultima indagine di questo tipo … ma lo scenario che ne emerge stavolta è particolarmente allarmante. E’ un rapporto delittuoso e perverso quello che si era stabilito tra gli informatori scientifici e i medici, teso a favorire il consumo di alcuni farmaci biosimilari in cambio di somme di denaro (poi fatte passare per compensi di consulenze e studi, elargizioni ad associazioni onlus, rimborsi spese di congressi e convention, ndr), di viaggi in Italia e all’estero per i medici e i loro familiari e di oggetti quali gioielli e personal computer“.
Le confessioni di una delle informatrici dell’azienda farmaceutica furono piuttosto pesanti:
“C’erano notevoli pressioni. Eravamo gli ultimi arrivati in un mercato che in Italia appartiene al 97% ad altre aziende e la vendita veniva spinta … Non è l’informatore che ha modo di gestire economicamente una multinazionale. Le consulenze ai medici, i contributi ai reparti, tutto viene valutato nel dettaglio da un comitato interno, l’SP3, a cui partecipano i vertici e il legale dell’azienda che poi avvalla tutto“.
Cosa emerse durante le prime indagini
Vennero accusati 12 informatori scientifici della Sandoz, i quali avrebbero corrotto con somme di denaro e regali diversi medici, per elargire la prescrizione ai bambini di ormoni per la crescita. In tutto sono stati coinvolti 67 medici provenienti da almeno 40 cliniche pubbliche e private. Dalle prime indagini emerse l’esistenza di una «collaudata organizzazione» volta a incrementare le vendite di alcuni farmaci destinati al trattamento dei disturbi della crescita. Questo avrebbe portato a produrre, da parte dei presunti medici corrotti, false documentazioni, dove le elargizioni di denaro risultavano dovute a consulenze, congressi, seminari e viaggi di lavoro.
Dopo diversi anni è emerso anche il tariffario che sarebbe stato applicato dagli informatori scientifici della Sandoz: almeno duemila euro per ogni nuovo paziente, molti di questi sarebbero stati bambini. La somma però poteva variare a seconda del tipo di terapia. I Nas avrebbero inoltre sequestrato un «Memorandum riservato» datato 7 febbraio 2012, dove i vertici della Sandoz contestavano la «condotta illecita» di alcuni dipendenti. Effettivamente la casa farmaceutica non risulta essere coinvolta, anzi collaborò nelle indagini, elargendo anche sanzioni ai dipendenti coinvolti.
La denuncia della Novartis e l’assoluzione per assenza di prove
Alla fine vennero iscritte nel registro degli indagati 80 persone, di cui 64 medici, come riportava nel 2014 il sito della Federazione delle associazioni degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco (Fedaiisf):
Nelle scorse settimane si è conclusa la prima fase delle indagini e il pubblico ministero Mirko Monti ha chiesto il rinvio a giudizio e il processo per 41 camici bianchi, tra cui due universitari genovesi … Verso il processo anche 12 informatori scientifici, – dirigenti, responsabili commerciali e capi area che sono a libro paga o che hanno lavorato per la Sandoz. I reati contestati a tutti vanno, a vario titolo, dalla truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, alla corruzione al comparaggio.
Quel che spesso i siti che rilanciano questa notizia dimenticano è che l’inchiestà parti proprio da una denuncia della multinazionale Novartis, di cui fa parte la Sandoz. La casa farmaceutica licenziò tutti i dipendenti coinvolti, ma nel 2017 la sentenza del tribunale di Busto Arsizio fu di non colpevolezza, vengono infatti tutti assolti per assenza di prove. Di questo però nessuno ne parla.