Grazie presidente.
La mia interrogazione di oggi si prefigge di dar voce ad una categoria professionale che ha bisogno di risposte e attenzioni da parte di questo governo, ed è quella degli informatori scientifici del farmaco che si pongono come tramite tra ricerca scientifica, medici e farmacisti e che vorrebbero sentirsi maggiormente tutelati, professionalmente e contrattualmente, vedendo riconosciuta una volta per tutte la loro indipendenza dal settore marketing delle aziende per le quali lavorano.
Chiedo dunque al Sottosegretario se il Governo intenda assumere iniziative volte a valorizzare il profilo professionale di questi lavoratori, al fine di preservare la qualità dell’informazione scientifica da loro fornita e quindi, in ultimo, la qualità di cura per il cittadino. [On. Rosa Menga]
Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI (foto sopra) risponde all’interrogazione in titolo nei termini sotto riportati
5-01354 Menga: Valorizzazione della professionalità dell’informatore scientifico del farmaco.
TESTO DELLA RISPOSTA (pag. 194 All.2)
Con riguardo alla questione in esame, si ritiene necessario chiarire che l’attività di informazione sui medicinali è un fattore essenziale per l’uso razionale dei farmaci. Per tale ragione è importante fare in modo che questa sia obiettiva, basata sulle migliori conoscenze scientifiche e trasferibile nell’ambito della pratica clinica.
Il vigente assetto normativo (articolo 122 del decreto legislativo n. 219 del 2006) dispone che la menzionata attività può essere fornita solo ai medici e ai farmacisti, da parte degli informatori scientifici.
Per i profili di competenza del Ministero della salute, l’aspetto di maggior rilievo e interesse, è rappresentato dall’esigenza che sia sempre garantito, nel rispetto delle prescrizioni normative, che gli informatori scientifici siano in possesso del diploma di laurea previsto dalla riforma degli ordinamenti didattici universitari, di cui alla legge 19 novembre 1990, n. 341, o di laurea specialistica, o di laurea magistrale in una delle seguenti discipline: medicina e chirurgia, scienze biologiche, chimica con indirizzo organico o biologico, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche o medicina veterinaria. In alternativa, gli informatori scientifici devono essere in possesso del diploma universitario in informazione scientifica sul farmaco di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 30 giugno 1993, o della corrispondente laurea. È, altresì, necessario che in tutti i casi gli informatori scientifici ricevano una formazione adeguata da parte delle imprese da cui dipendono, così da risultare in possesso di sufficienti conoscenze scientifiche per fornire informazioni precise e quanto più complete sui medicinali presentati.
Le indicazioni prescritte dalle norme sopra richiamate e il rispetto delle medesime rappresentano una necessaria condizione di garanzia per i profili sanitari di competenza del Ministero della salute per quanto attiene alla funzione della informazione scientifica dei medicinali; quanto, invece, all’aspetto dell’inquadramento contrattuale degli informatori in esame, ci si rimette agli approfondimenti che saranno svolti nelle sedi competenti, ai fini delle relative determinazioni.
Si coglie l’occasione per manifestar fin da ora, tutto il sostegno e il supporto istituzionale, per ogni prospettato e auspicato inquadramento professionale futuro, che possa corrispondere in modo più equo alle aspettative della categoria professionale in questione.
La replica dell’On. Menga:
Esprimo la mia piena soddisfazione per la risposta fornitami dal Sottosegretario.
Le parole che ho appena ascoltato sono espressione di una disponibilità che, penso di poterlo affermare senza timore di smentita, non ha precedenti in altri Governi, e che apre finalmente al dialogo e all’ascolto di una categoria, che è appunto quella degli Informatori Scientifici del Farmaco, che come il Sottosegretario ha appena ricordato non è ancora stata oggetto di un adeguato inquadramento professionale come accaduto a tanti altri professionisti operanti nel mondo della sanità (penso alla Legge Lorenzin n.3/2018).
Categoria sulla quale, da lungo tempo, pesa forse una sorta di pregiudizio legato, da un lato, alla mancata conoscenza di quelle che sono le attività proprie dell’informatore scientifico, ma anche e soprattutto al non sempre corretto inquadramento contrattuale che tali professionisti si vedono riconoscere dalle aziende farmaceutiche per le quali lavorano, e che li costringe ad avere un ruolo a cavallo tra due obiettivi, l’informazione scientifica vera e propria, che dev’essere sempre evidence-based, ed il marketing aziendale, legittimamente praticabile ma non a scapito della prima.
Lei, Sottosegretario, correttamente richiamava l’art. 122 del d.lgs. n. 219/2006. Mi permetto di citare testualmente il comma 1, che dice:
L’informazione sui medicinali puo’ essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici.
E’ evidente come, formulata in termini di possibilità e non di obbligatorietà, tale norma possa rimanere sostanzialmente inapplicata, e consentire dunque anche ad altre figure professionali di operare nel settore.
In mancanza dell’auspicato inquadramento professionale, ne deriva che, nonostante le normative vigenti, anche l’inquadramento contrattuale ne risenta, talora con gravi storture quali, una su tutte, l’inserimento degli ISF alle dipendenze di un capo area, un district manager, che è alle dipendenze del settore marketing e ciò pone per proprietà transitiva anche gli informatori alle dipendenze di tale settore.
Sono lieta dunque che queste istanze della categoria riportate nella mia interrogazione abbiano in questa sede, e per le parti di competenza del Ministero della Salute, un primo ma importante accoglimento.
Dichiarazione alla stampa dell’On. Menga:
Farmaceutica, Menga (M5S): “Il nostro è l’unico governo al lavoro per gli informatori scientifici”
La deputata: “Era necessario un uso razionale dei farmaci e che si innalzasse il livello della qualità di cura offerto ai cittadini”
Redazione l’immediato – 31 gennaio 2019
“Il lavoro degli informatori scientifici del farmaco è fondamentale se vogliamo che nel Paese si faccia un uso razionale dei farmaci e che si innalzi il livello della qualità di cura offerto ai cittadini. Per questo era necessario, ormai da tempo, un intervento in favore di questa categoria che vuole sentirsi maggiormente tutelata professionalmente e contrattualmente, vedendosi riconosciuta una volta per tutte l’indipendenza dal settore marketing delle aziende farmaceutiche”.
Così in una nota Rosa Menga, componente del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali alla Camera.
“Non possiamo che essere soddisfatti – evidenzia – dell’attenzione e dell’importanza che il ministero sta riservando alla questione, attivandosi prontamente per trovare un inquadramento professionale futuro che possa rispondere in modo più equo alle aspettative degli informatori scientifici del farmaco. Cosa che nessun altro governo ha fatto fino a questo momento”.