Cronicità, Desideri: “Farmacia snodo cruciale per la cronicità”
Il farmacista territoriale al centro della rete che il nuovo Ssn deve costruire per conciliare innovazione e cronicità con una maggiore sostenibilità. E’ questo, in sintesi, quanto riferito a Filodiretto da Enrico Desideri, presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità, a margine del seminario di ieri presso l’Iss su ‘Innovazione e sostenibilità del Ssn’ a cui ha partecipato anche il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. Il ruolo delle farmacie, infatti, è uno degli snodi cruciali di questo nuovo meccanismo proposto dalla Fondazione per far fronte alle nuove esigenze della popolazione: sempre più vecchia e più cronicizzata.
“E’ importante – ha spiegato Desideri – dare ai pazienti una risposta di prossimità grazie ad un nuovo ruolo del medico di famiglia ma anche, e soprattutto, del farmacista. Questo professionista, infatti, è fondamentale per l’aderenza alla terapia. Abbiamo osservato che solo il 55% degli ipertesi assume con regolarità i farmaci, il 62% dei diabetici e solo il 38% dei pazienti con BPCO assume farmaci regolarmente”. Il farmacista, insomma, come coadiuvante del medico nel ruolo di convincimento terapeutico. “L’incremento della cronicità è associato ad un aumento della disabilità – aggiunge Desideri –, infatti, i dati dell’Istat indicano 2,6 milioni di italiani con disagio psichico. Questi numeri fanno sì che i modelli utilizzati fino ad oggi, quarant’anni dopo la nascita del Ssn, non siano più adatti”. La ricetta, presto proposta in un position paper, per vincere la sfida della cronicità che oggi assorbe almeno l’80% del totale delle risorse del Ssn, “è quella di garantire la sostenibilità al sistema non con tagli lineari ma con una nuova visione della sanità che porti all’innovazione necessaria a garantire le risorse per tutti”.
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