Continua a crescere la spesa sanitaria privata in capo alle famiglie, pari a 33,9 miliardi di euro nel 2016 (+1,9% rispetto al 2012). Mentre si gonfiano le liste d’attesa nel pubblico. E’ quanto emerge dal Rapporto 2017 del Censis sulla situazione sociale del Paese. Nel 2014-2017 si allunga di 60 giorni l’attesa per una mammografia, di otto quella per una visita cardiologica, di sei per colonscopia e risonanza magnetica. Un’altra disfunzione in evidente peggioramento è la territorialità della qualità dell’offerta.
Circa il 64% dei cittadini è soddisfatto del servizio sanitario della propria regione, quota che scende però al 46,6% nel Sud. Durante l’ultimo anno il servizio sanitario della propria regione è peggiorato secondo il 30,5% degli italiani, quota che sale nel Sud al 38,1% e al Centro al 32,6%. Quanto alle disabilità, nel 2016 le persone non autosufficienti sono 3.378.000 (l’8% della popolazione, con quote pari al 7% nel Sud, al 5,8% al Centro, al 5,5% al Nord-Est e al 4,7% al Nord-Ovest). L’80,8% ha oltre 65 anni di età. Alla luce degli attuali trend, si stima che nel 2031 le persone non autosufficienti saranno 4.666.000 e l’area più a rischio è il Sud, con un incremento previsto del 10,5%.
I dati dell’assistenza domiciliare documentano una rete ancora insufficiente e la residenzialità continua a essere una sorta di cenerentola dell’assistenza, con 273.000 ospiti. E nell’ultimo anno le famiglie con persone non autosufficienti hanno sperimentato maggiori difficoltà nel sostenere le spese sanitarie (il 51% rispetto al 31,5% del resto delle famiglie). Né trovano consenso tra gli italiani soluzioni come fornire l’assistenza ai non autosufficienti con i robot (il 73% degli over 75 anni è assolutamente contrario).
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FNOMCeO.Da Reggio Emilia partirà una nuova fase di lotta alle diseguaglianze di salute
Giunto alla 51a edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase congiunturale che stiamo attraversando. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come si stia chiudendo un lungo ciclo di sviluppo senza espansione economica, secondo processi a bassa interferenza reciproca, in cui il futuro è rimasto incollato al presente. Ora l’immaginazione e la preparazione del nuovo devono fare leva sul binomio tecnologia-territorio Nella seconda parte, La società italiana al 2017, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno, focalizzando i baricentri della ripresa, ma anche i trascinamenti inerziali che vanno maneggiati con cura, con l’obiettivo di ricomporre un immaginario collettivo che sprigioni forza propulsiva e non lasci prevalere nel corpo sociale il rancore e la nostalgia. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.