Già sottoposta a trapianto, è costretta a scontrarsi con una burocrazia insensibile.
BISCEGLIE – MARTEDÌ 12 SETTEMBRE 2017 –
Giovane, bella, trapiantata. Ed agguerrita come chiunque sa che la sua vita dipende da una terapia farmacologica e che qualcuno, vuoi per superficialità, vuoi per altro, sta negandogli il diritto a viverla come chiunque altro.
Anna Mastrototaro è disposta a tutto per ottenere quello che lo Stato dovrebbe garantirle: la possibilità di ottenere, entro 48 ore dalla presentazione del cosiddetto Piano Terapeutico, quel farmaco antirigetto che ogni giorno, alla stessa ora non può evitare di assumere.
Deve invece fare i conti con una burocrazia insensibile. «Non è la prima volta che mi capita di entrare in conflitto con la farmacia del presidio – ci racconta Anna – perché un salvavita non mi viene fornito nei tempi opportuni, ma questa volta è troppo. Il direttore dell’area di gestione del servizio farmaceutico sta negandomi un farmaco insostituibile e insospendibile. A luglio ho presentato un piano terapeutico, mi hanno garantito il farmaco per due mesi, ora, al rientro dalle ferie, me lo negano. Prima mi hanno detto che avrebbero sostituito il Prograf con un generico equivalente, sostituzione per cui serve l’autorizzazione del trapiantologo di riferimento. Poi, quando il centro siciliano presso cui sono in cura, con una PEC, ha spiegato che il farmaco è quello e non può essere cambiato, hanno fatto passare sei giorni. Quando mi hanno chiamata hanno risposto che, per giustificare l’ordine, serviva una dichiarazione più “corposa” di quella già presentata dal medico. Nessuno ha capito come andasse compilata questa relazione inusuale. A me pare che si giochi sulla mia pelle e sulla pelle di tutti i pazienti come me che, quando qualcosa non funziona, alzano la voce».
Anna, ad oggi, ha solo una settimana di Progaf garantita e sa con certezza che un nuovo ordine non è partito. La sua rabbia non è più disposta a tenerla dentro, nell’interesse di chi come lei soffre un sistema, quello dell’erogazione diretta dei farmaci, che, a volte solo per banali malintesi, non risponde alle necessità degli utenti.
N.d.R.: A quanto ci risulta il Prograf (tacrolimus monoidrato) è in Classe A in continuità terapeutica Ospedale Territorio. Prescrivibile con diagnosi e Piano Terapeutico (Det. AIFA 29/10/2004 All. 2). Distribuzione PHT (Prontuario Ospedale Territorio) per conto delle ASL. Se in esenzione T16 (esenzioni sanitarie straordinarie) la differenza di prezzo non è dovuta su ricetta SSN cartacea.
Per le criticità del farmaco e nel prevalente interesse della salute del paziente, AIFA raccomanda, nei casi in cui il medico decida la non sostituibilità del farmaco prescritto, che le autorità sanitarie territoriali non pongano a carico dell’assistito la differenza fra il prezzo più basso ed il prezzo del farmaco previsto facendo eccezione a quanto stabilito dal quarto comma dell’art. 7 della legge 405/2001.
il prezzo di Prograf varia da un minimo di € 43,43 (per la confezione con capsule di 0,5 mg) ad un massimo di € 431,26 (per la confezione da 30 Cps da 5 mg) o € 563,26 per la soluzione per infusione.
Consigliamo la Sig.ra Anna di denunciare alla magistratura chi le nega o la ostacola in un suo diritto
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