Tra ticket sulle ricette, acquisti privati (out of pocket) e compartecipazione sugli equivalenti (per coprire la differenza tra quota di rimborso e prezzo del prodotto dispensato) ammonta a circa un miliardo di euro la spesa sostenuta dagli italiani nei primi quattro mesi del 2017 per i farmaci di fascia A. E la metà di tale spesa si concentra in quattro regioni soltanto, Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia, dove peraltro risiede il 44% della popolazione. E’ un’altra delle evidenze che emergono dal report con cui QuintilesIms ha fotografato le dinamiche di questa prima parte d’anno.
Come già la spesa farmaceutica convenzionata, che nel primo quadrimestre si rivela pressoché stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,5%), anche la spesa privata degli italiani mostra variazioni sull’anno quasi impalpabili (-0,4%). Dei 1.068 milioni di euro pagati dalle famiglie per i farmaci di fascia A, poi, circa la metà (528 milioni) arrivano dall’acquisto privato, 166 dai ticket sulle ricette e 378 dalla quota di rimborso sugli equivalenti.
I lombardi sono, in assoluto, quelli che più spendono per tutt’e tre le voci (91 milioni in consumi privati, 46 in ticket, 50 in compartecipazione sugli equivalenti), gli abitanti delle regioni che seguono subito a ruota in graduatoria generale non si piazzano sempre sullo stesso gradino nelle classifiche di dettaglio: i campani, per esempio, si confermano al secondo posto per consumi e ticket (66 e 26 milioni rispettivamente) ma scendono al terzo sugli equivalenti (42 milioni) perché scavalcati dai laziali (48). I quali a loro volta, vengono sorpassati dai siciliani sulla spesa per ticket sulle ricette (17 milioni contro i 10 dei primi). Di tutto rispetto, infine, anche la spesa sostenuta dai pugliesi per compartecipazione sui “senza brevetto”: 30 milioni di euro in quattro mesi, che dal nono posto della classifica generale la fanno salire al quinto della graduatoria di dettaglio. Da capire poi se la cosa faccia felici i residenti del tacco d’Italia.