Roma, 18 maggio – Dal 1° maggio, in Emilia Romagna, sono in vigore le nuove norme regionali in materia di informazione scientifica sul farmaco, approvate con una delibera pubblicata a inizio anno per favorire una maggiore trasparenza nei rapporti tra medici, aziende farmaceutiche e Servizio sanitario regionale e assicurare che l’attività di informazione scientifica non si sovrapponga all’attività di cura dei medici.
La delibera, nata dalla necessità di adottare modalità uniformi in un ambito che è strategico per la scelta appropriata e razionale dei farmaci e per il loro uso efficiente nella pratica clinica, interviene in tutte quelle situazioni in cui si incontrano medici delle strutture pubbliche e medici e pediatri di famiglia con gli informatori scientifici delle case farmaceutiche, che debbono essere registrati su una apposita piattaforma web realizzata dalla Regione e raggiungibile dal portale ER Salute.
La piattaforma web rilascia all’azienda farmaceutica un identificativo regionale per ogni informatore scientifico: il tesserino deve essere esibito dagli informatori scientifici per accedere alle strutture del Servizio sanitario regionale e convenzionate (stampa e consegna del tesserino sono a cura dell’azienda farmaceutica).
Con appositi avvisi esposti sia negli ambulatori dei medici e pediatri di famiglia che nelle strutture ospedaliere i cittadini sono informati sugli orari e sui luoghi destinati agli incontri tra medici e informatori scientifici. L’attività di informazione scientifica sul farmaco non è consentita nei reparti di degenza e negli ambulatori (sia specialistici che dei medici e pediatri di famiglia) durante gli orari di visita dei pazienti. Il documento regionale disciplina inoltre gli aspetti legati alla cessione di farmaci gratuiti a titolo promozionale e la partecipazione degli operatori sanitari a convegni e congressi organizzati dalle case farmaceutiche.
La delibera ha ovviamente incontrato molte critiche e opposizioni fin dalla sua pubblicazione sul Bur (ci fu anche un rappresentate della Fimmg regionale, Enrico Delfini, che la definì “poliziesca”). Critiche rilanciate in questo primo scorcio di maggio dal presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, che ha parlato di “norma troppo restrittiva”, a qualche giorno dall’entrata in vigore del provvedimento e alle quali ha però replicato ieri il presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini (nella foto): “Il senso delle nuove e più stringenti regole per gli informatori farmaceutici in Emilia-Romagna è quello di garantire sempre più sobrietà nessuna concessione all’idea che qualcuno possa avere, non dico privilegi, ma certamente più opportunità del dovuto” ha detto il governatore, sostenendo la delibera voluta dall’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi.
Quanto alle critiche di Pizza, Bonaccini si è limitato a dire che “la libertà di critica in questo
Paese per fortuna fa parte del dibattito democratico. Io credo che abbiamo fatto una scelta giusta e importante” ha concluso il governatore emiliano “all’altezza di quella sui vaccini sulla quale, come vedete, anche coloro che ci prendevano in giro stanno iniziando a cambiare idea perché hanno capito che azzeccavamo perfettamente quello che pensava la stragrande maggioranza delle persone e dei cittadini”.
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