Pedofilia, condannato l’ex parroco di Oppido Mamertina
Don Antonello Tropea è stato ritenuto colpevole di prostituzione minorile e adescamento. Era stato arrestato dopo essere stato sorpreso in auto con un ragazzo
Lunedì, 06 Giugno 2016 Corriere della Calabria pubblicato in Cronaca
REGGIO CALABRIA È stato condannato a 4 anni, due in meno rispetto alla richiesta del pm, Don Antonello Tropea, l’ex parroco di Messignadi arrestato nel dicembre scorso per prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenni.
Sebbene sia stato assolto da cinque degli otto capi di imputazione contestati, l’ex sacerdote, difeso dagli avvocati Andrea a Giuseppe Alvaro, rimedia una dura condanna. Nonostante gli sforzi difensivi rimangono in piedi i capi di imputazione più pesanti, prostituzione minorile e adescamento di minorenne, mentre cadono la sostituzione di persona e diversi episodi di detenzione di materiale pedopornografico.
Stando a quanto emerso dall’indagine, fino a qualche mese fa infatti, don Antonello di notte si trasformava in Nicola, un quarantenne omosessuale di professione insegnante di educazione fisica, informatore scientifico o carabiniere, sessualmente molto promiscuo, che non disdegnava gli spinelli e a una relazione stabile, affiancava variegati e occasionali incontri con partner molto più giovani. A volte – e qui sta il rilievo penale – anche minori di diciotto anni.
Una storia nota, tanto in paese, come in Curia, ma venuta fuori grazie alle indagini della Squadra mobile, che dopo aver sorpreso il sacerdote appartato con un diciassettenne, hanno deciso di scavare nella vita del religioso per capire se ci fosse di più. Ad emergere è stato il ritratto di un quarantenne omosessuale dalle relazioni disinvolte e variegate, che per il gip che ne ha ordinato l’arresto ha un target preciso «giovani maschi, senza pretese di relazioni sentimentali, preferibilmente che abbiano compiuto 18 anni, al fine evitare conseguenze penali.
Tuttavia, nella ricerca di questo target, che sfiora il rilievo penale, com’è normale che sia per ogni comportamento borderline, incrocia più volte anche minorenni con le medesime tendenze sessuali, talvolta disponibili solo a pagamento».
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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