News

La bufala dei fondi per i farmaci innovativi

Mettere delle accise sui vizi per finanziare il benessere delle persone è una scelta moralmente valida, quindi la proposta di alcune società scientifiche di aumentare di un euro il prezzo del pacchetto di sigarette per costituire un fondo destinato a coprire gli alti costi dei farmaci antitumorali di ultima generazione non farebbe una piega. Il Governo peraltro avrebbe già depositato in commissione bilancio una proposta di fondi per i cosiddetti farmaci innovativi.

Ma la domanda che viene spontanea è: perché questi farmaci devono continuare ad essere così cari quando nel mondo se ne vende una grandissima quantità, le patologie sono aumentate, le spese per la ricerca ampiamente recuperate e gli azionisti delle industrie farmaceutiche continuano ad aumentare gli utili avendone brevetti e monopolio? Le industrie farmaceutiche impongono il prezzo e le Agenzie del farmaco di turno subiscono i loro condizionamenti. E questo naturalmente non vale solo per gli oncologici ma anche per antivirali e tutti le altre tipologie.

E allora: destinare dei fondi per queste medicine non farà altro che continuare a “ingrassare” le case farmaceutiche che hanno come unico interesse il continuare a garantirsi ampi margini di utili.

Giuste le proposte degli oncologi per essere oculati nelle prescrizioni, giusto raggruppare i malati per non sprecare i residui delle fiale, giusto valutare costi e benefici, ma siamo sicuri che fatto tutto ciò il problema sarà risolto?

Certamente no, i soldi non basteranno, i malati continueranno ad averne bisogno, gli oncologi continueranno ad arrabattarsi con relazioni, registri speciali per la raccolta e la verifica dei casi realmente bisognosi.

Se non si riducono i prezzi il problema non si risolve. E non si può dire che non è possibile visti gli altissimi guadagni dell’industria. E ora di smettere di impegnarsi a valle: è a monte che bisogna incidere. Stop ai prezzi impossibili.

La strada quindi è un’altra: è urgente una mobilitazione di associazioni di malati e degli oncologi per fare pressione sugli organi governativi perché impongano alle aziende una riduzione dei prezzi, pena boicottaggio delle loro attività e aumento della tassazione. Bisogna denunciare le lobby trasversali a livello parlamentare, il cartello delle società scientifiche europee, stigmatizzare e denunciare le speculazioni dell’industria e spingere i vari governi ad una trattativa unica.

Perché a mali estremi si può rispondere solo con estremi rimedi.

di Alberto Scanni – 16/03/2016 – Vita.it

Alberto Scanni, presidente emerito del Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri – CIPOMO, si appella ad associazioni dei malati e governo per una mobilitazione che «denunci le lobby trasversali e le speculazioni dell’industria farmaceutica»

 

 

Notizie correlate: Tumori: meglio prevenire che curare, ma Big Pharma non è d’accordo

AIFA. Il futuro della medicina: un patto fra “Intelligenze”

La ricerca dell’equilibrio tra innovazione e sostenibilità farmaceutica dalla prospettiva USA

AIFA approva progetti di ricerca indipendente per oltre 12 milioni di euro

Svizzera. Farmaci: i margini commerciali sono troppo elevati

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Guarda anche
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco