Il presidente della Farmindustria concorda con i sindacati, è assurdo far lavorare le donne fino ai 70 anni.
La riforma della legge Fornero sulle pensioni è oggetto di accese discussioni non solo tra i partiti, di maggioranza o di opposizione che siano, ma anche da parte della classe imprenditoriale per i risvolti negativi che la stessa ha sul lavoro. Adesso è la volta del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, il quale durante un convegno promosso sul tema “le Donne e la farmaceutica, la farmaceutica per le donne”, alla presenza delle massime rappresentanze delle tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl, Uil, ha dichiarato come la vigente legge sulle pensioni Monti-Fornero del dicembre 2011 sia una “legge nata male sin dall’inizio e mi auguro che si rimetta mano a questa stortura che è tutta italiana”.
Massimo Scaccabarozzi è con i sindacati
Il presidente Scaccabarozzi ha inoltre insistito sul concetto che è veramente assurdo pensare e far si che che a 70 anni le donne, ma anche gli uomini, possano continuare a lavorare. Tale stortura del sistema pensionistico italiano, inoltre, impedisce In questo modo a far entrare nel mondo del lavoro le giovani generazioni. I sindacati, considerato il prezioso “assist” offero dal presidente di Farmindustria, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per ribadire la loro posizione sul capitolo pensioni. Ad attaccare subito non ci ha pensato molto Susanna Camusso la leader della Cgil.
Cgil, Cisl e Uil all’attacco del governo sulla flessibilità
Per la Camusso, rivolta al governo, afferma con forza la necessità delle modifiche alla “ingiusta”legge in essere, perché “è una legge insopportabile e va cambiata in fretta”, anche per rendere giustizia alle donne in particolare, le più penalizzate dalla Fornero considerato anche il loro ruolo sociale, di madri e mogli oberate da lavori domestici oltre che del lavoro in fabbrica o in ufficio. La segretaria nazionale della Cgil ha concluso chiedendo con forza la flessibilità in uscita, “perché ci sono tante lavoratrici e lavoratori che sono entrate a lavoro a 14 anni e non ci possiamo aspettare che restino tutti fino a 67 anni”. Alla Camusso hanno fatto subito eco le parole degli altri due segretari generali : Carmelo Barbagallo per la Uil e Anna Maria Furlan per la Cisl.Secondo i quali il governo elude da troppo tempo la loro richiesta per l’apertura di un tavolo di confronto sul tema pensionistico. Le tre organizzazioni unitariamente, ricordano i due segretari, hanno presentato al governo una piattaforma unitaria per cambiare la legge “che attualmente è la peggiore in Europa”, ma sino ad oggi non hanno ricevuto risposte.
La discussione sulle pensioni è entrata nel vivo, aspettiamoci novità, anche in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima. Siamo convinti che Renzi di certo ne terrà conto. Seguiteci, pertanto, vi terremo sempre aggiornati