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UCB ha aumentato le vendite del 20% nel 2015

Con i farmaci Cimzia, Vimpat, Neupro e Keppra.

La società farmaceutica belga UCB ha aumentato nel corso del 2015 le sue vendite a 3.510 milioni di euro , con un aumento del 20 per cento, grazie ai farmaci ‘Cimzia’ per i pazienti con malattie infiammatorie; ‘Vimpat’, per il trattamento dell’epilessia; ‘Neupro’ per la malattia di Parkinson e la sindrome delle gambe senza riposo (RLS); e il farmaco ‘Keppra’ anch’esso per l’epilessia.

L’amministratore delegato UCB, Jean-Christophe Tellier, ha commentato: “La continua crescita dei farmaci più importanti dell’UCB nel 2015 ha permesso all’azienda di ottenere guadagni significativi. Con la nostra strategia orientata sul paziente abbiamo intenzione di produrre un valore eccezionale, e questo ci permetterà anche di offrire una significativa remunerazione ai nostri azionisti. Noi continuiamo ad avanzare e aumentare il nostro portafoglio di farmaci. Abbiamo lanciato ‘Briviact’ per l’epilessia e stiamo preparando a lanciare romosozumab per l’osteoporosi. al il tempo stesso, manteniamo il nostro investimento in prodotti in fase di sviluppo promettenti per fornire soluzioni

E le vendite di quattro farmaci hanno portato a 2.760 milioni di euro, che rappresentano il 77 per cento delle vendite nette in tutto il mondo. In particolare, le vendite nette di Certolizumab ( ‘Cimzia’) ammonta a circa 1.100 milioni di euro per l’accessibilità “crescente” del farmaco per i pazienti con malattie infiammatorie mediate dal TNF; mentre lacosamide (Vimpat) ha realizzato un fatturato netto di 679 milioni di euro; il cerotto transdermico rotigotina (Neupro) con 258 milioni e levetiracetam (Keppra) con 737 milioni hanno registrato un incremento dell’11%.

I ricavi dalle royalty sono stati 176 milioni, anche se nel corso del 2015 altri ricavi si sono ridotti a 188 milioni principalmente per pagamenti e ricavi programmati nel 2014.

L’utile lordo è aumentato a 2.700 milioni.

Il profitto lordo è aumentato a 2.700 milioni di euro a causa della crescita del fatturato e a un miglioramento della composizione del portafoglio dei prodotti venduti. Per quanto riguarda l’utile del gruppo, la relazione annuale mostra che il reddito è stato di 674 milioni, di cui 623 vengono attribuiti agli azionisti di maggioranza di UCB e 51 milioni alle partecipazioni minoritarie.

Parte degli utili sono da attribuire alla dismissione e all’introito delle attività della Kremers Urban, rispettivamente 94 e 359 milioni. Nel settembre 2015 la società ha firmato con Lannett la cessione definitiva della sua unità statunitense, Kremers Urban, specializzata in generici.

Così, alla chiusura dell’operazione, nel novembre 2015, UCB incassò circa 1.100 milioni di euro (1.230 milioni di dollari), dei quali 950 milioni di euro (1.030 milioni di dollari) corrispondono ad un pagamento effettivo, mentre 183 milioni (200 milioni di dollari) rappresentano delle obbligazioni non garantite di Lannett a UCB.

L’utile per azione, dopo il calcolo dell’utile attribuito meno le tasse e gli ammortamenti di beni intangibili, ha raggiunto i 2,17 euro per azione, sulla base di una nedia ponderata di 192 milioni di azioni circolanti rispetto a 1,69 euro per azione su 191 milioni di azioni circolanti nel 2014.

Per quanto riguarda la redditività di base, il gruppo ha introitato 821 milioni di euro per “il forte incremento” netto delle vendite, per il margine lordo “molto elevato” e in minor proporzione per i costi operativi e le variazioni dei tassi di cambio monetari nel 2014.

Discesa della spesa finanziaria netta.

I costi operativi hanno prodotto un ricavo aumentato del 12% (circa 2.100 milioni) a fronte di una spesa per la vendita e la commercializzazione di 904 milioni. Inoltre gli oneri straordinari sono passati da 107 a 55 milioni di euro con per il profitto di prodotti maturi “non core” UCB in India.

A questo proposito, nel novembre 2014, è terminato il pagamento di titoli a reddito fisso quotati per cui gli oneri finanziari sono calati da 162 a 96 milioni. Inoltre le spese sostenute per le imposte della società ammontano a 111 milioni di euro, che riflette un tasso fiscale medio sulle attività del 22%.

Nel 2016 la società prevede una crescita sostenuta in quanto la previsione è che i guadagni saranno tra i 4.000 e i 4.100 milioni di euro e che l’EBITDA [utile prima degli interessi passivi, imposte, svalutazioni e ammortamenti su beni materiali e immateriali] incrementerà approssimativamente di 970/1.010 milioni di euro. Infine, si spera che l’utile per azione si posizioni sui 2.90/3,20 euro, basato su un calcolo medio di 188 milioni di azioni circolanti.

MADRID, 1 Mar. (EUROPA PRESS) – Publicado 01/03/2016

 

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Redazione Fedaisf

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