Dagli antivirali agli anti-Parkinson, dai farmaci per il cuore ai radiofarmaci per la diagnostica strumentale fino al collutorio per il mal di gola: la lista delle medicine ‘introvabili’, per cui ci sono carenze a livello nazionale o locale, è lunga 97 pagine, con oltre 1.200 confezioni (LEGGI). La buona notizia per i pazienti in cura è che, per lo più, si tratta di carenze temporanee. “All’origine possono esserci problemi commerciali o di produzione, ma anche la sospensione o lo stop della commercializzazione”. O, in alcuni casi, non inclusi nella lista, “distorsioni come l’esportazione parallela e accaparramenti per usi illeciti, come capitò qualche tempo fa per l’ormone della crescita.Solo per meno del 5% delle medicine in elenco non ci sono alternative disponibili”. A fare il punto è Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Cosa fare, allora, se all’improvviso il medicinale che ci occorre non si trova nelle farmacie di zona? “E’ importante fare una segnalazione ai Servizi farmaceutici regionali. Noi abbiamo messo a punto l’elenco delle carenze, aggiornato ogni due settimane, per dare riscontri tempestivi ai cittadini, segnalare la natura del problema e i tempi previsti per una eventuale soluzione. Nel frattempo ci si attiva per cercare di limitare il disagio, ma – sottolinea Di Giorgio all’AdnKronos Salute – non si può imporre alle aziende di continuare una produzione” se hanno deciso di interromperla. “Su questo tipo di problema – evidenzia l’esperto – c’è molta attenzione in Italia, e negli anni sono stati messi in campo interventi non standard”, cose che negli altri Paesi non si fanno ancora.
“Ad esempio, si autorizza una importazione eccezionale o un approvvigionamento alternativo, oppure – dice l’esperto – se alcuni medicinali sono ritenuti ‘critici’, ma non sono più di interesse per l’azienda che decide di interromperne la produzione, come è accaduto per la tiopronina, si è attivato il Farmaceutico militare di Firenze”, struttura che produce anche diversi farmaci orfani. Non solo, l’Aifa lavora anche “con Nas e ministero della Salute per capire se ci sono distorsioni sul mercato e se i medicinali ‘introvabili’ sono tali per fenomeni come l’esportazione parallela o accaparramenti per usi illeciti. Aspetti fondamentali, perché aumentare la produzione di un farmaco che poi viene fatto ‘sparire'” e finisce in canali non ufficiali “è inutile: in questi casi occorrono soluzioni differenti”.
E se in alcuni casi la criminalità può essere all’origine del problema, “alle volte scopriamo intoppi distributivi, che fanno diventare dei farmaci indisponibili solo in una particolare zona”. L’attenzione è elevata, e sul sito dell’Agenzia del farmaco i cittadini possono monitorare l’andamento della situazione e gli interventi di Aifa per risolvere carenze che possono diventare “un problema di salute pubblica. Le soluzioni in campo sono diverse, c’è molta attenzione”, conclude Di Giorgio.
24 associazioni consumatori Ue: accesso va migliorato – Difficoltà nell’accesso ai farmaci, l’aumento dei costi delle medicine e una grave carenza nell’approvvigionamento. E’ la fotografia scattata da 24 associazioni dei consumatori a livello europeo riuniti nell’European Consumer Organisation (Beuc) che hanno lanciato un appello affinché i cittadini “siano in grado di ottenere i farmaci di cui necessitano al prezzo e al momento giusto”.
Le associazioni hanno firmato una dichiarazione congiunta per denunciare come “l’accesso alle medicine non è più solo un problema dei Paesi in via di sviluppo” e chiedere “la fine dei monopoli farmaceutici, una maggior competizione con i generici e più trasparenza in ricerca e sviluppo per avere tutte le informazioni su come vengono decisi i prezzi delle pillole”.
Pubblicato il: 04/03/2016 – adnkronos
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